Le ultime ore di Gene Hackman abbandonato da tutti, i punti oscuri dell’indagine: il corpo idratato, il cibo e i sospetti sui figli «spariti»


Si poteva evitare la morte di Gene Hackman? Questo è uno degli interrogativi che lo sceriffo della contea di Santa Fe sta tentando ancora di risolvere, nonostante le autopsie sul corpo dello storico attore di Hollywood e della moglie Betsy Arakawa abbiano certificato le cause naturali del loro decesso. Prima lei, l’11 febbraio a causa di una sindrome polmonare da Hantavirus, infezione letale trasmessa dai roditori. Una settimana dopo lui, ormai 95enne e rimasto completamente solo con i suoi problemi cardiaci e una forma di Alzheimer in stadio avanzatissimo. Una settimana – quella tra la comparsa della pianista e quella dell’attore – in cui nessun familiare, amico o inserviente si sarebbe interessato alla salute della stella del cinema. Marito e moglie sono poi stati trovati riversi senza vita nella loro villa di Santa Fe, in New Mexico, il 26 febbraio. Notati per caso da un addetto alla disinfestazione.
Il corpo non disidratato
Malato e solo, un cadavere lasciato per circa nove giorni a marcire a pochi passi da quello della moglie. Se la causa della morte non è in discussione, è tutto da chiarire cosa sia successo tra l’11 e il 18 febbraio. Senza l’unica persona che si prendeva cura di lui, Hackman non si sarebbero neanche reso conto del decesso della donna: conseguenza, ritengono gli inquirenti, dell’Alzheimer. Rimane però senza spiegazioni come il corpo dell’attore, trovato senza alcuna traccia di cibo nello stomaco e che mancava di qualunque tipo di assistenza da sette giorni, non mostrasse alcun segno di disidratazione.
L’analisi dei telefoni e l’isolamento della coppia
Tre figli, Christopher Allen, Leslie Anne ed Elizabeth Jean, innumerevoli parenti e amici nonché – si presume dato l’agio in cui viveva la coppia, inservienti. Eppure nessuno si è allarmato per tre settimane di silenzio. «Non è stato per niente strano non sentirli per diversi giorni», hanno spiegato due amici di lunga data Daniel e Barbara Lenihan. «Avevano deciso di vivere per conto loro, isolandosi da tutti, e noi avevamo rispettato la loro scelta». Una volontà condivisa dai due fin dai primi anni Novanta, prima ancora che Hackman si ritirasse definitivamente dalle scene. L’obiettivo del ranch nel New Mexico era proprio quello: un’oasi di privacy e solitudine, in cui i due si sarebbero chiusi ulteriormente con il progredire delle malattie dell’attore. Lo sceriffo della contea, Adan Mendoza, ha disposto l’analisi dei telefoni cellulari dei due per ricostruire le loro ultime comunicazioni. E se ci siano stati errori o omissioni.