Ok Coma Cose, che pop sia. Convince la ballad di Naska, meno Niky Savage – Le recensioni delle nuove uscite della settimana

Coma_Cose – Vita_Fusa

I Coma_Cose stanno affrontando un periodo di transizione e Vita_Fusa ne è il risultato. Quindi ampio spazio al pop tentando, alle volte riuscendo e alle volte meno, di trattenere le skill che hanno fatto del duo milanese una delle più piacevoli sorprese del panorama italiano dell’ultimo decennio. Quindi giochi di parole particolarmente azzeccati, la voce di California, a nostro parere tra le più interessanti ed espressive del game, e una capacità di riportare una certa nostalgia in forma materiale, per renderla assai vicina a chi ascolta. Il disco è piacevole, per quanto ci riguarda molto più negli inediti che nelle hit che lo hanno lanciato (Cuoricini, Malavita e Posti vuoti). Quando ti ho conosciuto, per dire, è un altro pezzo in cui l’ascoltatore può entrare a piè pari nella storia tra Lama e California. Molto interessante il lavoro di produzione fatto su Canzone Chill, in cui la distorsione della scrittura del duo, forte di quelle fascinose capriole mortali linguistiche, si traduce benissimo in musica e la mazzata arriva sul ritornello più convincente di tutto il disco, un ritornello che riporta davvero ai Coma_Cose degli inizi. A mettere insieme vecchio e nuovo ci pensa Salici, il pezzo che ci ha convinti di più, in cui la narrativa si rifà vivida e centrale, assai lineare e coinvolgente. Mettiamo le cose in chiaro: chi fa musica con tale onestà i dischi non li sbaglia mai e ci sta che loro, come dichiarato diverse volte in zona Sanremo, si divertano a flirtare con un pop che ammicca alle classifiche. Ci sta che sentano il periodo indie già ampiamente alle spalle, che le responsabilità che impone l’industria non siano sempre dribblabili. L’importante è che tutto venga buttato giù con gusto e il gusto, così come il talento, così come lo stile, ai Coma_Cose non è mai mancato.