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09 Marzo 2025 - 19:54 Gabriele Fazio
Murubutu – La vita segreta delle città

Murubutu – La vita segreta delle città

Ci sono diverse ragioni per considerare Murubutu un gigante della musica italiana. Certo si, l’esperienza, il che vuol dire che tutti gli elementi del rap stanno al posto giusto. Il flow, la costruzione delle barre, la scelta delle parole, la produzione, i contenuti, tutto è perfetto, inattaccabile, infatti i pezzi sono tutti validi. E, a proposito di contenuti, Murubutu prende un genere che sempre più ha problemi nel trovare contenuti validi, anche solo vagamente significativi, un genere che si perde nei meandri del già sentito, dei cliché street, con la precisa volontà di omologarsi alla top ten Spotify, e lo utilizza in maniera intellettuale, come metodo per proporre qualcosa che fa un salto ai limiti del quantico verso la letteratura più impegnata. Spesso Murubutu rimane incastrato in questa figura di rapper/prof, che è assolutamente interessante e sempre di più lo diventa nel tempo, ma che rischia di far andare in secondo piano ciò che di artistico propone, che è altissimo, come questo disco, La vita segreta delle città, in cui viene indagato con maestria il rapporto che ognuno di noi ha con la città. Dalla narrazione più romantica, scenografica, sentimentale a quella più robotica, asettica, il concetto viene portato ai suoi estremi in quindici tappe una più esaltante dell’altra, anche per questo saremmo imbarazzati nel segnalarvi questo o quel brano, perché non si consigliano i capitoli, si consigliano i romanzi. La città è vista attraverso gli occhi di un flâneur, ossia un osservatore, un mangiatore di strada, più che un poeta, un ricercatore di poesia, spesso nei luoghi meno adibiti alla disciplina. La città diventa così un organismo vivo, protagonista ancor prima e più che scenografia, agglomerato cementificato risultato di una cultura fatta di carne e ossa. Quello di Murubutu è un lavoro mastodontico, impressionante, una luce fioca e persistente in un ambiente che si fa sempre più industriale.