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La ministra Bernini e i test per medicina: «Spariranno dal prossimo anno, come il numero chiuso»

10 Marzo 2025 - 10:02 Ugo Milano
bernini ricerca dottorandi
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La ministra dell'Università si scaglia contro chi sostiene che l'approvazione sia in dubbio e avverte gli atenei, che in alcuni casi stavano preparando i test per gli aspiranti medici

«La riforma sarà approvata, e partirà subito». A dirlo è la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini in una lettera sul Messaggero, che ieri ha pubblicato un articolo dal titolo Riforma in ritardo. A Medicina il rebus dei test d’ingresso, riportando come diversi atenei stiano valutando quale test sottoporre agli aspiranti medici questa estate nell’ipotesi il numero chiuso non venga abolito. Ma la ministra corregge il quotidiano. E invia una lettera che trova spazio in prima pagina: il numero chiuso sparirà, così come il test di ingresso. «La prossima settimana alla Camera in via definitiva, come peraltro viene ricordato nell’articolo. Dunque sarà legge. Per quel che riguarda il rebus è presto risolto, perché non si tratta appunto di un rebus ma del cuore stesso della riforma. Il superamento del numero chiuso e l’abolizione del quiz di ingresso già dal prossimo anno accademico», sentenzia Bernini.

«I test? Più ricorsi al Tar che formazione»

«Finalmente vengono così archiviati quei quiz d’ingresso, che negli anni hanno generato più ricorsi al Tar che vera formazione. E di conseguenza quella pletora di corsi di preparazione privati e costosi che hanno condizionato l’ingresso a Medicina sulla base del reddito e non del merito. Quel sistema, che abbiamo ereditato dai governi precedenti, ha determinato l’odioso fenomeno dell’emigrazione della formazione medica. Ragazzi e ragazze che pur di seguire una vera vocazione sono stati costretti ad andare a studiare all’estero. Spesso perché respinti da una domanda sull’editto dell’imperatore Corrado II il Sadico o sul volo della gazza. Proprio così: di questo tenore erano i quiz per gli aspiranti medici».

Le incertezze

Tuttavia, riconosce Bernini: «Come tutti i cambiamenti epocali si tratta di un passaggio delicato per il legislatore e incerto per gli studenti. Per questo già nei mesi scorsi ho attivato un tavolo al ministero dell’Università – con la partecipazione di personalità accademiche dell’area medica di assoluto rilievo, come i professori Andrea Lenzi ed Eugenio Gaudio – per studiare e mettere a punto i dettagli di una riforma che richiederà molti passaggi e interventi normativi».

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