La storia dell’uomo in bici trovato positivo all’alcoltest: «Multa di 1100 euro e condannato ai lavori socialmente utili»


Francesco, 37 anni, insegnante precario di Genova, il 6 ottobre scorso aveva appena ricevuto l’incarico annuale. E allora è andato a festeggiare con gli amici. «Sapevo che avrei bevuto alcol e avevo scelto di prendere la bici, quella con il cestino davanti che uso per portare i figli. Dopo l’aperitivo sono risalito in sella. Ero quasi arrivato a casa quando ho scorto una pattuglia della polizia locale. Avrei potuto girare e cambiare strada, ma sarebbe stato scorretto. Mi hanno fermato, sono risultato positivo all’alcoltest. L’agente mi ha fatto la multa di 1100 euro. Ha detto che per il codice della strada ero un pericolo anche se fossi stato a cavallo», racconta oggi a Repubblica.
La condanna
Poi è stato condannato a 60 giorni di carcere, «convertiti in lavori socialmente utili», dice a Michela Bompani. Ma non gli hanno sequestrato la bici: «Mi hanno fatto tornare a casa pedalando, così com’ero arrivato». Ora sta scontando 130 ore di Lsu: «Nella bocciofila presso cui presto servizio ho la condanna più alta. Ci sono persone che hanno causato gravi incidenti stradali ma devono scontare al massimo 40 ore. Mi è stato spiegato che ho tante ore perché, essendo in bici, non mi hanno potuto ritirare la patente».
Tra chi sconta la pena con lui ci sono «un ragazzo trovato positivo all’alcoltest su un monopattino, un professionista che tornava dalla festa di laurea del figlio. La mia vita è stata stravolta». E questo perché «passo nella bocciofila tutto il tempo libero, mia moglie lavora e capita che, per poter andare a scontare la pena, dobbiamo chiamare la baby sitter». A quel punto ha aperto una raccolta fondi: «Perché spero che tutta questa storia possa produrre qualcosa di utile, è a favore dell’Associazione Daneo che sostiene iniziative inclusive di una scuola primaria di Genova».