«I giovani qui si accoltellano, noi invitiamo un trapper che canta di coltelli». L’attacco a Capo Plaza prima del concerto


Un minore fermato con un’arma da taglio da 28 centimetri, un sedicenne accoltellato e la cittadina di Montesilvano, in provincia di Pescara, tappezzata di manifesti «anche 6×3» che annunciano un concerto di Capo Plaza. Il tutto durante una giornata, quella di giovedì 6 marzo, in cui due minorenni pescaresi sono stati condannati per l’uccisione – con 25 coltellate – del giovane Thomas Luciani, detto Crox. Una coincidenza e una sovrapposizione reputata inaccettabile dalla consigliera comunale Manuela Natale, del Partito democratico. La richiesta al Comune è semplice: invece che patrocinare con soldi pubblici concerti di trapper che parlano di «droghe, sesso e coltelli», concentrarsi sull’educazione e corsi di legalità nelle scuole.
I testi di Capo Plaza: «Sesso, soldi e coltelli»
«Droghe, sesso, soldi, non facendo mancare menzioni riguardanti coltelli». In una cittadina come Montesilvano, profondamente scossa negli ultimi mesi (e negli ultimi giorni) da episodi di violenza tra minorenni, neanche i testi di un trapper affermato come il salernitano Capo Plaza passano inosservati. Il 26enne si esibirà il 24 agosto al Marea Festival di Pescara, c’è dunque tutto il tempo secondo Natale per fermare il concerto. «Credo che la società abbia un debito verso la cultura e la formazione etica di questi ragazzi, al contrario l’amministrazione di Montesilvano nel calendario degli eventi estivi si fregia della presenza di Capo Plaza», ha protestato. «È sufficiente scorrere i testi per capire che promuove contenuti che vanno nel verso esattamente opposto a quello auspicabile da tutti i genitori».
«Soldi pubblici per iniziative scolastiche»
C’è poi anche una questione personale, che ha spinto Natale a sollevare la questione: «Sono una madre e credo che soprattutto le istituzione dovrebbero promuovere l’educazione al rispetto verso gli altri e alla legalità». Non si tratta però di censura, ha tenuto a specificare la consigliera comunale: «Chiunque può esprimersi come crede, ma un’amministrazione deve valutare e vagliare i contenuti promossi dai cantanti chiamati per i concerti. Sono scelte di un’amministrazione che non dovrebbe impegnare soldi pubblici per eventi nei quali si promuovono quei contenuti». Molto meglio, secondo l’esponente del Partito democratico, utilizzare quei fondi per organizzare corsi di legalità nelle scuole.