Ultime notizie DaziDonald TrumpUcraina
TECNOLOGIAAppElon MuskHackerSicurezza informaticaSocial mediaWebX (Twitter)

Elon Musk, l’accusa sull’attacco che ha travolto il suo social X: «Arriva dall’area dell’Ucraina»

10 Marzo 2025 - 22:10 Ugo Milano
elon musk
elon musk
La denuncia del miliardario che ha parlato di un «massiccio attacco» che avrebbe coinvolto grosse risorse. Il sospetto che dietro ci sia un grande gruppo criminale o un Paese. La rivendicazione su Telegram del gruppo di hacker filo-palestinesi che ha rivendicato su Telegram

Il sospetto è che gli attacchi che hanno rallentato X, fino a renderlo anche inaccessibile a lungo, arrivino dall’area dell’Ucraina. «C’è stato un massiccio attacco informatico contro X», aveva conferma Elon Musk, secondo cui dietro al cyberattacco ci sarebbe «un grande gruppo o un Paese». Secondo il miliardario, infatti, si tratta di un’operazione senza precedenti contro il suo social: «Veniamo attaccati ogni giorno, ma questa volta hanno usato molte risorse». Secondo Newsweek, il gruppo hacker Dark Storm Team avrebbe rivendicato con un post su Telegram la responsabilità dell’attacco, a cui avrebbe bloccato ogni accesso. Ma Musk a Fox Business ha rilanciato: «Non siamo sicuri di cosa sia successo esattamente, ma l’attacco proveniva da indirizzi Ip nell’area dell’Ucraina». Un’accusa che arriva a poche ore dal primo incontro tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump dopo lo scontro nello studio Ovale della Casa Bianca.

Screenshot

Chi c’è dietro il «Dark Storm Team»

Malfunzionamenti a singhiozzo, iniziati intorno alle 10 ora italiana e che tuttora continuano a colpire duramente l’app e il sito web del social X. Segnalazioni da tutto il mondo che vanno a confermare, come ha scritto Dark Storm Team su Telegram, che l’obiettivo degli hacker sono i servizi di rete (il cosiddetto attacco DDoS, che mira a rendere una rete inagibile per gli utenti). Il gruppo hacker sarebbe stato formato nel 2023 e avrebbe un orientamento fortemente filo-palestinese. Il mese scorso aveva promesso sui social media di attaccare duramente i siti web governativi dei Paesi della Nato, di Israele e di tutti i governi che sostengono Tel Aviv.

leggi anche