Valbrembo, fermati due 20enni per l’omicidio di Luciano Muttoni. La confessione: «Pugni e calci, poi finito con una pistola scacciacani»


Svolta nelle indagini per l’omicidio di Luciano Muttoni, trovato senza vita ieri nella sua casa di Valbrembo, nella Bergamasca. I carabinieri hanno fermato oggi due uomini, un italiano di 25 anni e un polacco di 24. Si trovano ora in carcere a Bergamo. L’uomo era stato trovato morto con «profonde ferite al capo compatibili con una aggressione con un corpo contundente». Secondo quanto riferiscono i Carabinieri di Bergamo, il primo fermato «ha reso spontanee dichiarazioni, ammettendo le proprie responsabilità» e fornendo anche indicazioni utili al ritrovamento del proprio giubbotto macchiato di sangue, di alcuni documenti sottratti alla vittima e dell’arma del delitto, una pistola scacciacani con cui ha colpito più volte la vittima al capo, oltre ad averla percossa con pugni e calci alla testa, causandole gravi ferite a seguito delle quali la vittima è deceduta. Il secondo uomo, aggiungono i Carabinieri, è stato prelevato questa mattina in una comunità terapeutica in provincia di Monza Brianza dove svolgeva attività di aiuto educatore: anche lui ha reso spontanee dichiarazioni ai Carabinieri, concordanti con quelle fornite dal primo indagato. I presunti killer, dopo essersi allontanati dalla scena del crimine con l’auto della vittima, alla quale avevano anche sottratto il telefono, alcune carte di credito e pochi contanti, si erano disfatti di parte degli oggetti sopra descritti e dell’arma del delitto gettandoli nei campi e nei boschi tra i comuni di Valbrembo e Solza.
In copertina: L’appartamento di Valbrembo (Bergamo) in cui è stato trovato morto Luciano Muttoni (ANSA / MICHELE MARAVIGLIA)