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La Casa Bianca difende la bufala di Donald Trump sui «topi transgender», ma finisce per smentirlo

11 Marzo 2025 - 10:58 David Puente
Le ricerche contestate potrebbero persino dissuadere i giovani dall'intraprendere la transizione di genere

Durante il discorso al Congresso americano, Donald Trump ha affermato che l’amministrazione Biden avrebbe sprecato 8 milioni di dollari per la transizione di genere dei topi («8 milioni di dollari per rendere i topi transgender»). Un’accusa surreale, che ha scatenato non solo le smentite dei media, ma anche le reazioni ironiche della comunità social. Il Presidente degli Stati Uniti, infatti, è stato accusato di aver confuso il termine utilizzato per definire i topi impiegati nella ricerca scientifica: non transgender, ma transgenici. La Casa Bianca, invece di correggere l’errore, ha difeso con fermezza le parole di Trump, pubblicando un comunicato con un “fact-check di governo”, in cui definisce i giornalisti della CNN «perdenti». Le prove a sostegno del presidente? Progetti e studi scientifici che smentiscono la sua stessa affermazione, e non solo.

Cosa sono i topi transgenici

I topi transgenici sono roditori geneticamente modificati ai fini della ricerca biomedica, così che possano riflettere al meglio il modo in cui potrebbe reagire il tessuto umano.

Cosa dicono gli studi e perché dovreste saperlo

Nessuno dei progetti e degli studi citati dalla Casa Bianca ha come obiettivo «rendere i topi transgender». Leggendoli attentamente, andando oltre il semplice elenco fornito dall’amministrazione Trump, propongono di valutare eventuali situazioni rischiose per la salute a seguito delle terapie ormonali per coloro che desiderano effettuare la transizione di genere o che riscontrano, ad esempio, condizioni di iperandrogenemia.

Lo studio sul vaccino contro l’HIV

La Casa Bianca ha condiviso il primo progetto che, secondo loro, sosterrebbe le parole pronunciate dal presidente davanti al Congresso americano. Intitolato “A Mouse Model to Test the Effects of Gender-affirming Hormone Therapy on HIV Vaccine-induced Immune Responses”, il progetto propone di valutare l’efficacia della vaccinazione contro l’HIV e le eventuali interazioni con le terapie ormonali a base di estrogeni e anti-androgeni. L’obiettivo finale, dunque, riguarda l’eventuale impatto della vaccinazione sugli esseri umani. I risultati della ricerche finanziate per questo progetto (iniziato nel 2023 e che dovrebbe concludersi nel 2025) non si limitano ai cittadini americani transgender, ma riguardano chiunque sia sottoposto a una terapia anti-androgenica.

Conseguenze sull’apparato riproduttivo

Il secondo progetto citato dalla Casa Bianca ha come obiettivo lo studio degli effetti a lungo termine della terapia ormonale sul sistema riproduttivo degli uomini transgender, ossia coloro che hanno effettuato la transizione di genere da femmina a maschio. Di fatto, le ricerche di questo tipo potrebbero offrire informazioni utili a chi desidera effettuare la transazione e che vorrebbero avere figli in futuro, aiutando i medici a sviluppare linee guida più chiare sulla conservazione della fertilità prima di iniziare la terapia ormonale. Come il precedente progetto, anche questo dovrebbe concludersi nel 2025, mentre risulta avviato nel 2019 durante la precedente amministrazione Trump.

Testosterone e il cancro al seno

Nel terzo progetto citato nel comunicato si parla di tumore al seno. L’obiettivo è quello di studiare e colmare le lacune sulle attuali conoscenze degli effetti della terapia con testosterone sul rischio e sul trattamento del cancro al seno negli uomini transgender. Di fatto, il progetto potrebbe determinare se e in che misura la terapia possa influire lo sviluppo di tumori. Le ricerche risultano utili anche per la comprensione del cancro al seno nei cisgender, ossia uomini e donne, con possibili nuove prospettive terapeutiche.

Le terapie, lo sviluppo scheletrico e il microbioma intestinale

Il quarto progetto, intitolato “Microbiome mediated effects of gender affirming hormone therapy in mice”, propone di valutare gli effetti delle terapie ormonali gender affirming (terapie a base di ormoni o medicinali in grado di determinare cambiamenti fisici) sul microbioma intestinale e sulla maturazione scheletrica. I risultati di questo progetto potrebbero fornire informazioni utili nella gestione clinica della salute ossea nelle persone transgender sottoposte a terapia ormonale.

Androgeni, iperandrogenemia e ormoni riproduttivi

Anche questo progetto, il quinto elencato dalla Casa Bianca, riguarda la fertilità. Infatti, l’obiettivo è quello di comprendere i meccanismi attraverso cui gli androgeni (come il testosterone) inibiscono la secrezione di ormoni riproduttivi. Oltre a risultare utile agli uomini transgender, questi studi potrebbero contribuire ad aiutare persone non transgender in condizioni di iperandrogenemia, con implicazioni per condizioni cliniche come la sindrome dell’ovaio policistico. Il progetto, inoltre, cita specificatamente «transgenic mice», ossia topi transgenici, non transgender.

Ormoni gonadici e l’asma

L’ultimo e sesto progetto propone di investigare come gli ormoni gonadici possano influenzare l’infiammazione polmonare e la risposta asmatica nelle donne transgender, ossia coloro che hanno effettuato la transizione di genere da maschio a femmina.

Conclusioni

Il comunicato della Casa Bianca disinforma ulteriormente i cittadini americani. Nel tentativo di confermare la falsa affermazione di Donald Trump sugli «8 milioni di dollari per rendere i topi transgender», pronunciata durante il suo discorso al Congresso, i responsabili della comunicazione del presidente americano hanno permesso di smentirlo ulteriormente. Infatti, un’analisi reale dei progetti e degli studi citati nel comunicato evidenziano l’evidente opera di disinformazione. Queste ricerche finanziate dalle istituzioni americane hanno l’obiettivo di garantire la salute dei cittadini, indipendentemente dal loro genere. Di fatto, questi studi potrebbero fornire informazioni utili a chi volesse intraprendere una transizione di genere e, qualora emergessero rischi per la salute o la fertilità, potrebbero persino dissuadere i giovani dall’intraprendere questo percorso.

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