FdI demolisce Andrea Stroppa, l’uomo di Musk in Italia: «Mai sentito parlare di lui da chi conta davvero»


Edmondo Cirielli contro Andrea Stroppa. Il viceministro degli Esteri di Fratelli d’Italia in un’intervista a La Stampa va all’attacco del plenipotenziario di Elon Musk in Italia. Mentre in politica estera, dice, «dobbiamo restare uniti all’America e ancorati all’Europa, come giustamente dice Giorgia Meloni». Che «non si lascia mai condizionare da logiche di amicizia. Chi lo dice non la conosce. Prima di prendere una decisione sulle connessioni satellitari si giudicherà l’offerta che ci viene presentata dal punto di vista economico, tecnologico e di sicurezza. E dev’essere valutato anche un altro aspetto, quello diplomatico».
L’aspetto diplomatico
Cirielli sostiene nel colloquio con Federico Capurso che «per mantenere buoni rapporti e preservare un impegno americano in Italia, certi interessi si possono anche intrecciare». E segnala: «Anni fa si ordinarono gli F35 americani e non gli Eurofighter perché gli Usa avevano un ruolo nella sicurezza italiana. Poi magari sceglieremo di rivolgerci alla francese Eutelsat e non a Starlink, perché più vantaggiosa. Quando si prendono scelte importanti sulla strategia della Difesa, si deve tenere conto di tutto». Ma poi va all’attacco di Stroppa: «Non ho mai sentito parlare di Stroppa da chi conta davvero in Italia. Siamo in democrazia e può dire quel che vuole, ma non è un personaggio politico che deve preoccuparci più di tanto. Credo, anzi, che sia un personaggio in cerca di autore. E per Musk è di gran lunga più importante curare un rapporto con Meloni che non con questo signore, che è del tutto marginale».
La difesa comune europea
Cirielli apprezza il piano ReArm Europe: «Vorrei che l’Europa avesse una voce all’interno del suo bilancio dedicata alla Difesa, sollevando gli stati dall’indebitamento. Sarebbe un’occasione per creare un primo nucleo di esercito europeo, con reparti messi a disposizione di Bruxelles, ma che resterebbero sotto il controllo dei governi nazionali». Ma sul vertice di Parigi è critico: «A noi non piacciono le fughe in avanti, né la ricerca di protagonismo. Macron ha quest’attitudine, ma il tema di fondo è che dovrebbe essere l’Ue a prendere la guida di questo fronte. Proprio perché siamo animati da spirito positivo, non disertiamo questi incontri, ma siamo preoccupati si alzi livello dello scontro con gli Usa. Senza l’America non andiamo da nessuna parte».