I referendum al voto con le Comunali, ma solo al ballottaggio. L’idea del governo e la protesta di Landini e Magi


L’idea è quella di indire un election day, un’unica data elettorale, che faccia coincidere il voto ai referendum abrogativi sul lavoro e sulla cittadinanza, lanciati dalla Cgil, con il primo turno delle elezioni amministrative. È questo uno degli obiettivi a cui puntano il leader della Cgil, Maurizio Landini e il segretario di più Europa Riccardo Magi, che hanno incontrato oggi il governo a Palazzo Chigi, assieme ai comitati referendari, presentando una serie di richieste cruciali.
Il nodo della data
Una ipotesi, quella di far coincidere i referendum con il primo turno della tornata elettorale che favorirebbe la massima partecipazione ed è per questo caldeggiata dai sostenitori dei referendum sul lavoro e sulla cittadinanza. Il governo, invece, starebbe lavorando per unire la consultazione referendaria con il ballottaggio delle amministrative, che si terrà, probabilmente, l’8 e il 9 giugno. Una ipotesi che vede Landini e Magi fortemente contrari: «Riteniamo che il voto debba avvenire nel primo turno delle Amministrative, il 25 e 26 maggio. Andare oltre – affermano – significherebbe superare la chiusura dell’anno scolastico, entrando in un periodo di maggiore mobilità per famiglie e cittadini». «Uscendo – ha raccontato poi il segretario della Cgil – abbiamo ribadito che il mese di maggio non è solo il mese delle rose, può essere anche il mese della democrazia. Ed è il mese che permette la maggior partecipazione possibile. Da questo punto di vista mi auguro che, siccome hanno voluto ascoltarci prima di decidere, prendano una decisione che risponda anche alle richieste del Comitato promotore».
Il voto fuori sede
Oltre alla richiesta di rivedere la data del voto, Magi e Landini hanno avanzato un’altra proposta: quella di estendere il diritto di voto fuori sede non solo agli studenti, ma anche ai lavoratori, compresi quelli che vivono all’estero. «Stiamo parlando di oltre 4 milioni di persone – ha sottolineato il segretario della Cgil – Si tratta di una misura assolutamente realizzabile e rappresenterebbe un passo significativo». Su questo punto, il governo sarebbe pronto ad aprire, dicono i referendari: «Ci sembra che Palazzo Chigi voglia affrontare seriamente la questione degli studenti e dei lavoratori fuori sede – chiarisce Magi – Del resto, era già stato fatto in occasione delle elezioni europee. Ci aspettiamo che nel decreto elezioni venga inserita la copertura normativa». Magi ha poi aggiunto: «Bisogna attivare tutti i canali possibili, consolari e delle ambasciate, per garantire il diritto di voto agli oltre 5 milioni di italiani all’estero, che devono essere messi nelle condizioni di poter votare».
Adeguata informazione radiotelevisiva
E poi un’altra richiesta, l’adeguata informazione da garantire attraverso spazi televisivi concessi dalla Rai. «Abbiamo espresso preoccupazione perché, al momento, l’informazione è insufficiente e il tempo stringe – ha dichiarato Magi – Il servizio radiotelevisivo deve accelerare per informare i cittadini, e per farlo ha bisogno di indicazioni precise». Sulle modalità, i due hanno già pianificato un incontro con l’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, per lunedì prossimo. «Abbiamo anche chiesto al governo di attivare tutti i canali di comunicazione ufficiali, come quelli della Pubblica Amministrazione, per raggiungere famiglie e cittadini – ha aggiunto il segretario di +Europa – Se ci sono indirizzi email o altre modalità, è fondamentale utilizzarle. Esigiamo che il governo faccia tutto il possibile per garantire la massima partecipazione».