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Trump rivede la minaccia contro il Canada: sposta i dazi al 25% su acciaio e alluminio. «Chiuderò il vostro settore auto»

11 Marzo 2025 - 19:10 Bruno Gaetani
trump dazi canada
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Il presidente americano prepara l'escalation della guerra commerciale. Il nuovo premier canadese Carney: «Ci mostri rispetto, manterremo le nostre tariffe»

Donald Trump fa un passo indietro sui dazi: saranno del 25% quelli sull’acciaio e l’alluminio dal Canada e da altri Paesi. E scatteranno alla mezzanotte del 12 marzo. «Sulla base dei precedenti ordini esecutivi, entrerà in vigore una tariffa del 25% su acciaio e alluminio senza eccezioni o esenzioni per il Canada e altri partner commerciali alla mezzanotte del 12 marzo», ha detto il portavoce della Casa Bianca Kush Desai, indicando così una retromarcia da parte del presidente USA che aveva minacciato dazi 50% sui metalli canadesi.

Si avvia verso un’escalation la guerra commerciale tra Stati Uniti e la Canada. All’indomani del «lunedì nero» dei mercati azionari, che hanno chiuso in perdita proprio perché spaventati dalle politiche protezionistiche della Casa Bianca, in risposta ai contro-dazi del 25% sull’elettricità imposti dall’Ontario, il presidente americano ha incaricato il dipartimento del Tesoro di aggiungere una tariffa aggiuntiva del 25% su tutto l’acciaio e l’alluminio in arrivo negli Stati Uniti dal Canada. I due settori rientrano tra quelli già colpiti dai dazi del 25% entrati in vigore il 4 marzo scorso. Con la tariffa aggiuntiva, le esportazioni del Canada di acciaio e alluminio saranno colpite dunque da un sovrapprezzo del 50%. Il nuovo dazio, ha annunciato Trump su Truth, entrerà in vigore da domani, mercoledì 12 marzo.

La vendetta di Trump per i contro-dazi sull’elettricità

A scatenare la guerra commerciale tra Stati Uniti e Canada sono stati proprio i dazi introdotto dal tycoon a inizio mese. La controrisposta più dura è arrivata dal premier dell’Ontario, che ha applicato una tariffa del 25% sull’elettricità esportata verso alcuni Stati americani al confine con il Canada. Ed è proprio in risposta a questa contromisura che Trump minaccia ora un’ulteriore escalation della guerra commerciale: «Perché il nostro Paese permetterebbe a un altro Paese di fornirci elettricità, anche per una piccola area? Chi ha preso queste decisioni e perché? E si può immaginare il Canada che si abbassa così tanto da usare l’elettricita’, che ha così tanto impatto sulla vita di persone innocenti, come merce di scambio e minaccia? Pagheranno un prezzo finanziario per questo così alto che se ne leggerà nei libri di storia per molti anni a venire!», minaccia Trump ancora una volta con un post pubblicato sul suo social Truth.

Prossimo obiettivo: le auto Made in Canada

L’acciaio e l’alluminio sono due materiali fondamentali per l’industria automobilistica, che rischia di trasformarsi in uno dei settori più penalizzati dalla politica protezionistica di Washington. Stando a quanto annunciato da Trump nelle scorse settimane, il 2 aprile dovrebbero entrare in vigore nuovi dazi contro tutte le vetture importate dall’estero. E l’ultimo avvertimento pubblicato su Truth sembra suggerire che la misura riguarderà soprattutto i vicini canadesi. «Se il Canada non eliminerà le sue tariffe contro di noi aumenterò sostanzialmente, il 2 aprile, i dazi sulle auto in arrivo negli Stati Uniti, il che essenzialmente farà chiudere definitivamente il settore di produzione automobilistica in Canada», ha minacciato Trump dai suoi profili social.

Il Canada: «Risponderemo»

La risposta del governo di Ottawa ai nuovi dazi annunciati da Trump non si è fatta attendere. Il nuovo premier canadese Mark Carney, che ha preso il posto dell’uscente Justin Trudeau, ha promesso contromisure con «il massimo impatto sugli Stati Uniti». «Manterremo le nostre tariffe – ha scritto Carney su X – finché gli americani non ci mostreranno rispetto e non prenderanno impegni credibili e affidabili per un commercio libero ed equo». 

I marchi europei scivolano in Borsa

Le nuove minacce di Trump contro il Canada si fanno sentire anche sulle Borse europee, dove tutti i principali listini hanno chiuso in perdita. A scivolare sono soprattutto i titoli delle principali case automobilistiche che cedono in media il 2,7%. La peggiore è Stellantis, che cede il 6%. Male anche Volkswagen (-3,2%), Mercedes (-2,5%), Porsche (-2,8%), Bmw (-1,9%), Ferrari (-1,6%). Più contenuta, invece, la flessione di Renault (-0,4%).

Foto copertina: ANSA/EPA | A sinistra Donald Trump, a destra il premier canadese Mark Carney

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