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Alta tensione per la première di Biancaneve, la Disney fa la proiezione a porte chiuse: i timori dei fan di Trump e dei contestatori pro Palestina

12 Marzo 2025 - 18:48 Gabriele Fazio
L'attrice colombiana in un'intervista ha descritto così la sua Biancaneve: «Non verrà salvata dal principe. Non sognerà il vero amore. Sognerà di diventare la leader che sa di poter essere»

Era tutto pronto a Hollywood per la première di Biancaneve, prevista per il 15 marzo, ma secondo quanto rivelato da Variety, il programma è stato fortemente modificato dalle controversie che già da tempo hanno anticipato l’uscita del film diretto da Marc Webb, nelle sale americane dal 21 marzo. A scatenare dissensi il fatto che l’attrice scelta dalla produzione per interpretare la protagonista della nota fiaba dei fratelli Grimm sia Rachel Zegler, statunitense di origini colombiane, quindi una Biancaneve nera. Una scelta che si mette sulla scia di quella presa nel 2023 di affidare ad Halle Bailey il ruolo di Ariel nel remake de La Sirenetta, anche quella ampiamente contestata. Critiche che devono essere arrivate anche ai piani alti della Disney, che infatti ha ridimensionato considerevolmente le celebrazioni per l’uscita del film. Ci sarà un pre-party e una proiezione all’El Capitan Theatre ai quali parteciperanno sia Rachel Zegler che Gal Gadot, che interpreta la Regina Cattiva, ma niente giornalisti, niente pubblico, solo fotografi e una troupe interni alla produzione.

Le dichiarazioni di Rachel Zegler

Di certo le dichiarazioni di Rachel Zegler non hanno aiutato a calmare le acque, l’attrice che ha decretato il proprio successo grazie all’interpretazione di Maria nel West Side Story di Steven Spielberg, si era già inimicata i “puristi” delle storie Disney quando ha definito «datato» l’originale film del 1937 perché il principe «perseguita letteralmente Biancaneve». In un’altra intervista descrisse invece così la sua Biancaneve: «Non verrà salvata dal principe. Non sognerà il vero amore. Sognerà di diventare la leader che sa di poter essere». E riguardo le critiche per le scelte di produzione ha detto: «Interpreto i sentimenti delle persone verso questo film come passione». Ad aggravare la situazione poi le uscite politiche dell’attrice colombiana, al di là del suo ruolo in Biancaneve. Sui propri social infatti si è schierata senza indugi per la «Palestina libera» e dopo la vittoria di Donald Trump alle presidenziali ha dichiarato: «Possano i sostenitori di Trump, gli elettori di Trump e Trump stesso non conoscere mai la pace», salvo poi chiedere scusa due giorni dopo.

L’impegno di Gal Gadot

Una première per evitare contestazioni contro Biancaneve, ma forse ancor più delicata la situazione per quel che riguarda la Regina Cattiva, interpretata da Gal Gadot, attrice israeliana fortemente impegnata sul fronte politico. Lo scorso 4 marzo infatti ha pronunciato un sentito discorso all’Anti-Defamation League, quando l’hanno insignita dell’International Leadership Award per i suoi sforzi nella lotta all’antisemitismo. «Sono una moglie, sono una madre e ne ho abbastanza di questo odio – ha detto – Affronteremo l’antisemitismo, lo denunceremo, non permetteremo a nessuno di sconfiggerci o di definirci. Perché il nostro amore è più forte del loro odio. Non sono una persona religiosa o osservante, ma mi sono ritrovata in una sinagoga e lì, ho finalmente sentito conforto. Ho sentito l’abbraccio del popolo ebraico e il potere della nostra comunità. Non dimenticherò mai quella sensazione. Il 7 ottobre – ha poi continuato – ci ha mostrato che ciò che accade agli ebrei in Israele colpisce gli ebrei ovunque. E questo vale in entrambi i sensi: non solo ciò che accade lì colpisce noi qui, ma ciò che accade qui colpisce loro là». Il discorso ha fatto il giro del web attirando inevitabilmente anche l’attenzione dei più agguerriti sostenitori della Palestina. Anche per evitare questo genere di polemiche la Disney ha scelto un’anteprima in toni decisamente minori.

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