Ali di pollo, mutande, ostie, sigarette elettroniche: cosa c’è nella lista dei dazi Ue contro Trump – Il documento


La guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione europea entra nel vivo. Oggi, mercoledì 12 marzo, sono entrati in vigore i dazi al 25% sull’alluminio e sull’acciaio in arrivo negli Usa. Una tariffa introdotta su preciso mandato di Donald Trump e che colpisce indistintamente tutti i partner commerciali di Washington, Europa compresa. Come ampiamente anticipato, Bruxelles non è rimasta a guardare. Anzi, ha annunciato una serie di contromisure volte a spingere l’amministrazione americana a tornare sui propri passi. «Le nostre controtariffe saranno introdotte in due fasi, a partire dal 1° aprile e pienamente operative entro il 13 aprile», ha annunciato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. L’impatto stimato dei controdazi europei è di circa 26 miliardi di euro, ma quali sono i prodotti i coinvolti? La lista è piuttosto lunga. Per la precisione, 99 pagine.
Cosa c’è nella lista della Commissione Ue
L’elenco messo a punto dalla task force di Ursula von der Leyen comprende innanzitutto numerosi alimenti, a partire dalla carne. Qualche esempio? Polli, anatre, oche, tacchini, faraone, tutti rigorosamente vivi. Ma anche quarti di carne bovina (sia interi che separati meccanicamente, sia con osso che senza osso), carne equina, carne surgelata (senza testa e con testa) e via discorrendo. Sempre tra gli alimenti, la lista della Commissione europea prende di mira anche frutta, verdura, bevande alcoliche e ostie.
Nelle 99 pagine di elenco c’è spazio davvero per gli articoli più disparati: sigarette elettroniche, cerotti alla nicotina, ma anche tende, abbigliamento outdoor, utensili da officina, elettrodomestici, dentifrici, profumi, dopobarba, shampoo, saponi (sia liquidi che solidi), slip e mutande (sia da uomo che da donna), pigiami e accappatoi. Tra i prodotti che potrebbero essere colpiti dai dazi europei rientrano anche spazzaneve, macchinari da impianto, rivestimenti per il pavimento, materassi, mobili di legno, mobili di metallo, letti, cavi di fibra ottica, lampadari, lampade, torce e altri dispositivi per l’illuminazione.
La strategia di Bruxelles per colpire gli Stati più conservatori
La lunga lista di prodotti su cui l’Unione europea intende applicare un controdazio può sembrare casuale. A guardare bene, però, una strategia c’è eccome. Nel mirino di Bruxelles sono finiti infatti anche una serie di prodotti tipicamente americani come i jeans, il bourbon e le motociclette Harley-Davidson. Non solo: l’elenco messo a punto dai burocrati del Vecchio Continente colpisce soprattutto quei prodotti che vengono realizzati in Stati governati dai repubblicani. L’intento, nemmeno troppo nascosto, sembra quello di causare sofferenza economica soprattutto nelle aree più conservatrici degli Usa, così da spingere gli elettori repubblicani a fare pressing su Trump e convincerlo a fare marcia indietro sulla sua guerra commerciale.
Il sondaggio lanciato dalla Commissione Ue
Tutti i prodotti appena elencati, che rappresentano solo una minima parte di quelli compresi nell’elenco della Commissione europea, sono quelli che Bruxelles potrebbe decidere di bersagliare a partire dal 1° aprile in risposta ai dazi americani. In vista di quella data, l’esecutivo Ue ha anche lanciato un sondaggio sul proprio sito in cui chiede a tutti i soggetti – sia europei che americani – colpiti dalle tariffe di fornire il proprio punto di vista sulla lista di prodotti. La Commissione, si legge, «terrà conto dei contributi ricevuti nel valutare possibili misure di politica commerciale proporzionate e appropriate».
Foto copertina: EPA/Olivier Matthys | Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea