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Marta Bassino, gli sci al fluoro e l’ipotesi sabotaggio per l’esclusione dalla Coppa: «Ripicca dopo una lite per la musica»

12 Marzo 2025 - 09:12 Ugo Milano
marta bassino sci fluoro sabotaggio
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Il caso scoppiato sabato in Svezia, dove la sciatrice è stata squalificata dalla gara. Il coach italiano Rulfi è sicuro: «Non siamo stati noi». E spunta uno scontro tra lo skiman italiano e il team sloveno prima della gara

Troppo fluoro sugli sci di Marta Bassino. Questo il motivo della squalifica che ha escluso l’atleta azzurra dalla seconda manche dell’ultima gara ad Are, in Svezia. E che le di fatto precluso la possibilità di qualificarsi alle finali di slalom gigante. Che si terranno la prossima settimana a Sun Valley, negli Stati Uniti. Peccato che, come ha confermato il direttore tecnico dello sci alpino femminile Gianluca Rulfi, la nazionale italiana non utilizzi la sciolina al fluoro: «Sono i fatti che portano a parlare di sabotaggio», ha detto alla Stampa. Un sospetto, che tra i tecnici azzurri sembra più una certezza, emerso fin da subito. E su cui in questi giorni a La Thuile, dove si terrà la penultima tappa della Coppa del mondo femminile, indagherà la federazione internazionale (Fis).

Il caso svedese: la squalifica e i primi sospetti

Il caso risale allo scorso sabato 8 marzo, quando la 29enne di Borgo San Dalmazzo sta per partecipare – con il quattordicesimo tempo assoluto – alla seconda manche del gigante di Are, in Svezia. Ma da quel cancelletto non partirà mai. La Fis, nel controllo di routine agli sci degli atleti, ravvisa nella sciolina di Marta Bassino una percentuale troppo elevata di fluoro, una sostanza che migliora lo scivolamento sulla neve e che è stata limitata perché dannosa per l’ambiente. Secondo la federazione, infatti, «la contaminazione era eccessiva, in contrasto con il regolamento». Niente gara ad Are, sorpasso incassato da due dirette concorrenti e addio alle finali americane. Anche perché su questi casi il ricorso è inammissibile.

Il sospetto, la lite in skiroom. Rulfi: «Noi non usiamo il fluoro»

Dallo staff italiano sono però certi: «Non usiamo la sciolina al fluoro, e come Federazione non abbiamo neanche macchinari per misurarla», ha ribadito il coach Gianluca Rulfi. Secondo lui, lo skiman di Marta Bassino – che si occupa della preparazione degli sci prima e dopo ogni gara – «usa gli stessi materiali e attrezzi da quando la segue e ai tanti controlli non è mai stato rilevato nulla». Da dove è arrivato quindi quel fluoro? Al momento le ipotesi sono tante.

La ripicca

C’è chi parla di «uno scherzo di pessimo gusto», come lo stesso Rulfi. Chi invece pensa a una «ripicca» di un’altra squadra: «La stanza dove lavoravano gli skimen in Svezia era enorme, aperto e comune a tutti». La federazione italiana, in ogni caso, ha chiesto di visionare le telecamere di sicurezza, se non altro per pulire l’unico neo di una stagione azzurra al femminile che sta regalando gioie una dopo l’altra. Secondo alcuni retroscena, Marco Sberze, skiman di Bassino, avrebbe avuto screzi con lo staff sloveno. Probabilmente per il volume della musica troppo alto. Da una piccola lite insignificante a una spruzzatina di fluoro all’esclusione di un’atleta dalle finali di Coppa del mondo.

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