La gelateria di Milano chiusa per 3 giorni perché ha venduto il gelato troppo tardi. L’ultima beffa: «Trattati come criminali»


È successo davvero: la gelateria «Icebound» di corso Garibaldi a Milano, già al centro della polemica per il divieto di vendita dopo le 22, è stata chiusa per tre giorni da oggi 12 marzo. La polizia ha messo i sigilli al locale di Roberto Cassina, invocando l’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, una norma solitamente applicata per gravi problemi di ordine pubblico o criminalità. Si tratta dell’esito di due sanzioni ricevute nei mesi scorsi: una dello scorso giugno per la «presenza di 30 clienti intenti a mangiare il gelato» e l’altra per «l’uso del plateatico dopo la mezzanotte».
La denuncia del gelataio
«Sono arrivati verso mezzogiorno senza preavviso e hanno chiuso tutto. Ho dovuto buttare via il gelato, migliaia di euro di merce», racconta Roberto Cassina a Open. «Mi hanno detto che il provvedimento è stato attivato su segnalazione del Comune di Milano e hanno applicato un articolo usato per situazioni di emergenza, quando ci sono reati gravissimi. Ma io faccio gelati, non delinquenza», prosegue. Il gelataio sottolinea che il provvedimento è scattato in seguito a due vecchie multe: «Una a giugno, perché avevo 30 persone a mangiare il gelato fuori dal locale. L’altra a novembre, perché avevo lasciato i tavolini fuori dopo mezzanotte. Se davvero fosse stata una situazione grave, perché aspettare quasi un anno per chiudermi il locale?».
Perché ha il divieto di vendita dopo le 22
La gelateria Icebound era già finita sotto i riflettori, come raccontato da Open, a causa dell’ordinanza che vieta la vendita di cibo e bevande da asporto dopo le 22 in un tratto di corso Garibaldi, tra via della Moscova e via Marsala, a Milano. La misura è nata per limitare i problemi di movida e inquinamento acustico dopo una sentenza del Tar della Lombardia che aveva riconosciuto le lamentele dei condomini invitando il Comune a trovare misure per contenere il rumore. Ma secondo Cassina, il provvedimento di fermare le vendite da asporto dopo le 22 ha avuto il solo esito di «colpire ingiustamente» una manciata di attività: «Chiudere alle 22 penalizza il commercio. Ma solo per sette locali in tutta Milano, mentre a un metro da qui è tutto aperto. Lo stesso commissario che è venuto oggi mi ha detto che una cosa così non l’aveva mia vista in 20 anni di carriera». Per questo, il titolare della gelateria rinnova l’appello al comune di «trovare una soluzione equa per i commercianti».