Omicidio Cerciello Rega, la Cassazione dispone un nuovo processo per Gabriel Hjorth


La Cassazione ha disposto un nuovo appello, il terzo, per Gabriele Natale Hjort, il cittadino americano coinvolto nell’omicidio Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere dei Carabinieri ucciso con 11 coltellate nel luglio 2019 nel quartiere romano di Prati, limitatamente al trattamento sanzionatorio. I giudici saranno chiamati a valutare al ribasso l’accusa «di concorso anomalo in omicidio»: la pena potrebbe scendere di anni fanno sapere dalla difesa. Hjorth – che si trova ai domiciliari a Fregene (Roma) – era stato condannato a 11 anni e 4 mesi. In primo grado, lo studente americano aveva ricevuto l’ergastolo, una pena che in secondo grado era stata abbassata nel 2022 a 22 anni. Ma la Cassazione era poi intervenuta annullando con rinvio le pene comminate, disponendo un nuovo processo di secondo grado, arrivato il 3 luglio 2024, a distanza di cinque anni dal delitto. Per l’imputato – scrive l’Ansa – è stata riconosciuta come irrevocabile la penale responsabilità. Al momento, il giallo di Prati vede fin qui condannato il solo accoltellatore materiale del vicebrigadiere, Lee Elder Finnegan, a 15 anni di pena complessivamente. Mentre l’amico, Hjort, a questo punto, sarà imputato in un nuovo procedimento. La Cassazione ha, inoltre, accolto il ricorso delle parti civili annullando la sentenza di appello bis agli effetti civili, cioè del risarcimento, nei confronti di entrambi gli imputati e ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale che chiedeva di riconoscere per Hjorth l’aggravante di essere consapevole di trovarsi al cospetto di appartenenti alle forze dell’ordine quella tragica notte e il pieno concorso nell’azione omicidiaria.
L’omicidio del vicebrigadiere
La morte di Cerciello è legata al tentativo di recuperare uno zaino che i due americani avevano sottratto, nella zona di Trastevere, al “facilitatore” dei pusher, Sergio Brugiatelli, a cui si erano rivolti perché in cerca di cocaina. Brugiatelli, dopo avere ricevuto la telefonata dei due statunitensi con la richiesta di riscatto, il classico “cavallo di ritorno”, aveva allertato i carabinieri. Cerciello Rega e il suo collega di pattuglia di quella notte, Andrea Varriale, dopo una trattativa intercorsa tra Brugiatelli e i due ragazzi, si recarono in borghese all’appuntamento in via Pietro Cossa. I due studenti aggredirono Cerciello e il suo collega. Elder, che aveva con sé un coltello, colpì in pochi secondi il vicebrigadiere con una serie di fendenti. Cerciello morì, di fatto, per shock emorragico dopo una disperata corsa in ospedale.