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Arrestato il fratello di Maria Rosaria Boccia, il furto scoperto dai carabinieri nel suo negozio a Pompei: così risparmiava sulle bollette

Maria Rosaria Boccia
Maria Rosaria Boccia
Il 44enne ha un negozio di abbigliamento a Pompei. Al processo per direttissima ha provato a far credere al giudice che non sapeva del bypass sul contatore dell'energia elettrica

Guai in famiglia per Maria Rosaria Boccia, dopo che i carabinieri hanno arrestato suo fratello Andrea Gaetano, accusato di furto di energia elettrica. La vicenda è emersa durante un controllo dei militari di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, nel negozio del 44enne fratello dell’imprenditrice di Pompei. Proprio nella città mariana, l’uomo gestisce un negozio di abbigliamento.

Il trucco per risparmiare sulle bollette

Ieri 11 marzo, i carabinieri sono entrati nel locale e hanno scoperto un meccanismo che gli permetteva di non registrare i consumi di energia elettrica. Il sistema era stato applicato direttamente sul contatore dell’Enel, come hanno potuto accertare i tecnici della società di fornitura elettrica. Per Andrea Gaetano Boccia è scattato l’arresto con l’accusa di furto aggravato ed è finito a processo per direttissima al tribunale di Torre Annunziata. Il sistema rilevato dai carabinieri insieme con i tecnici dell’Enel consentiva all’impianto elettrico del locale di collegarsi direttamente alla rete pubblica, scavalcando il contatore. L’atelier è risultato avere in vigore un regolare contratto di fornitura per il quale dal 2016 a oggi sono stati versati circa 35mila euro.

Il processo

In aula Andrea Gaetano Boccia ha provato a spiegare che il laboratorio dove è stato scoperto il bypass del contatore elettrico non era di sua proprietà. Quel locale lo aveva preso in affitto due anni prima, ma non sapeva che ci fosse quel meccanismo illegale. Nel processo per direttissima, l’uomo è stato assistito dall’avvocata Annapaola Palomba. La giudice Emma Aufieri si è riservata di decidere sulla richiesta della legale di Boccia di non applicare una misura cautelare al commerciante. La Procura di Torre Annunziata ha invece fatto istanza per la concessione dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria

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