La Tesla agita casa Fratoianni, la moglie Piccolotti grida al complotto politico – Il video
«Notizia importantissima di cui tutti oggi debbono discutere è niente “popò” di meno che il fatto che io guidi una Tesla». Inizia così, il video pubblicato dalla deputata Elisabetta Piccolotti, moglie di Nicola Fratoianni, segretario di Alleanza Verdi Sinistra, dopo la dichiarazione rilasciata al Foglio, dove ammette di possedere l’auto elettrica. Un acquisto che ha suscitato fin da subito polemiche, e che suona strano considerati tutti gli attacchi che lo stesso leader di Avs ha rivolto a Elon Musk, proprietario e creatore della casa automobilistica statunitense. «Si sono agitati tutti i giornalisti, da destra ci attaccano e sui social ci sono anche un sacco di meme divertenti e allora ho pensato che sia bene raccontarvi tutta la storia», dice la parlamentare. «Io prima di diventare parlamentare non ho mai avuto un’auto, giravo in bicicletta a Foligno oppure in treno oppure me la facevo prestare da altri miei familiari. Poi – prosegue – ho cominciato a fare sempre più iniziative, per esempio in campagna elettorale per le europee in tre mesi ho guidato per 15.000 chilometri e quindi è emersa la necessità di acquistarne una», spiega.
«Ecologisti e concreti»
E «siccome» in casa Frantoianni «siamo ecologisti» e pure «coerenti», Piccolotti ha pensato che fosse bene «acquistare un’auto completamente elettrica: ma me ne serviva una che garantisse una lunga percorrenza in sicurezza e quindi avesse anche un’autonomia importante. Io non sono un’esperta di automobili, ho guardato un po’ sui siti, ho visto tante opzioni e ho visto che tante opzioni costavano più della Tesla e alla giornalista (del Foglio, ndr) che ieri mi ha telefonato non ho detto che la Tesla costa poco, ho detto che la Tesla costa meno di altre auto con le stesse caratteristiche», si difende la deputata. Comunque alla fine decide di fare l’acquisto «e di farlo – precisa – con la soluzione del leasing, tanto che l’auto non è intestata a me. Questo perché oggi quest’auto mi serve, magari fra pochi anni non mi servirà più e volevo sentirmi libera di lasciarla senza troppi pesi». Nel frattempo, però, «Musk ha cominciato a manifestare le sue opinioni politiche, è arrivato fino a fare il saluto nazista e io quel giorno ho deciso che una volta che avrò finito di pagare le rate del leasing, lascerò quest’auto come tra l’altro giustamente stanno facendo tantissimi consumatori europei e in tutto il mondo».
«Siamo in ostaggio delle tecnologie»
«La verità – continua ancora nel video pubblicato su Instagram – è che noi siamo un po’ ostaggio delle tecnologie, delle big tech, delle tecnoligarchie che stanno sostenendo Trump, dalle mail di Google ai pagamenti con Paypal, passando per l’intelligenza artificiale di Altman e tanti altri strumenti tecnologici, gli europei non hanno una vera e propria autonomia e stride un po’ il fatto che Von der Leyen investa sulle armi invece che in innovazione tecnologica», afferma. E poi ancora: «Ma perché questa Tesla è diventata motivo di cotanto scandalo? – di domanda ancora la parlamentare – Lo è diventata forse perché noi abbiamo delle posizioni scomode, perché facciamo delle battaglie importanti a difesa dei diritti delle persone comuni e quindi andiamo delegittimati, sempre andiamo delegittimati se giriamo con l’auto diesel che magari va a fuoco come è successo qualche mese fa, andiamo delegittimati e presi in giro se giriamo con le Pande rosse, ci attaccano se siamo vestiti bene ma anche se siamo vestiti male, come hanno fatto indegnamente con i nostri parlamentari europei il giorno della loro elezione. A noi di tutto questo non importa granché, sappiamo di fare le battaglie giuste, di avere delle posizioni coraggiose, non ci faremo intimorire», conclude.