Come è finita la buffonata del gruppo anti maranza “Articolo 52”: dai canali Telegram scomparsi alle accuse di truffa e la deriva razzista


L’entusiasmo per il gruppo anti maranza denominato “Articolo 52” sembra essersi sgonfiato. Dopo una raccolta fondi durata appena 24 ore, tempo massimo imposto dall’ideatore del gruppo tramite un conto Revolut, molto probabilmente nella convinzione di garantirsi l’anonimato, tutti i gruppi e canali Telegram sono letteralmente scomparsi dopo aver superato i 7.000 iscritti. Non si sa che fine abbiano fatto i fondi raccolti e come verranno gestiti. Nel frattempo, su X è comparso un account verificato “Articolo 52”, il quale denuncia la rimozione dei gruppi e tenta disperatamente di riottenere un seguito cercando di attirare l’attenzione di account di estrema destra, in particolare quelli noti per la diffusione di notizie false e contro gli immigrati.

Tra gli account seguiti su X troviamo Radio Genoa, precedentemente noto come “Radio Genova” e “Radio Savana”. Come si può facilmente notare dai post pubblicati, “Articolo 52” tenta in più di un’occasione di attirare l’attenzione per ottenere visibilità.

Nella lista dei seguiti è presente anche il famigerato “CriminImmigratl” legato al sito bufalaro Voxnews, fondato e diretto da un estremista, xenofobo e membro del forum neonazista antisemita Stormfront. Troviamo anche Roberto Avventura, utente che in passato aveva diverse fake news virali smentite dai nostri fact-check.

Ulteriore conferma della deriva razzista la troviamo in un commento pubblicato sotto il post fuorviante dell’ex senatore della Lega Simone Pillon, quello sulla «donna cristiana» torturata in Siria trattato in un nostro fact-check. Ecco il chiaro e inequivocabile commento dell’account “Articolo 52”: «L’Islam non ha posto nella nostra cultura. L’Europa è debole, noi non staremo a guardare».

Il presunto nuovo gruppo e le accuse di scam
In un post pubblicato su X il 13 marzo, l’account “Articolo 52” inizia a presentarsi come una costola di delusi dalla “precedente amministrazione”. Un distacco che risulta confermato proprio in un post di risposta all’account “CriminImmigratl“, dove quest’ultimo definisce i “creatori” originali come «buonisti».

Di fatto, l’account X “Articolo 52” accusa la “precedente amministrazione” di aver raggirato gli iscritti e donatori, “confermando” uno dei dubbi sollevati da Open, ovvero la possibilità che dietro l’iniziativa si potesse nascondere un raggiro a scopo di lucro:
Come se questo non bastasse le persone che inizialmente avevano creato la pagina instagram di Articolo52 si sono rivelate degli scammer di merda, rincoglioniti pure perchè hanno usato l’IBAN con nome e cognome, che ritardati.
Sappiate che noi non vi chiederemo MAI soldi. E a questo punto, non fidatevi di account falsi che provano a chiedere denaro.
I valori e l’onore non hanno prezzo. Iniziative nate per aiutare e salvare le persone non dovrebbero mai essere sfruttate per profitto. Ma ormai sembra che la gente stia perdendo ogni senso di decenza e principi.
State attenti e siate prudenti.

I canali e gruppi Telegram bloccati
L’iniziativa aveva rapidamente raccolto un ampio seguito, sia su Instagram che su Telegram. Tuttavia, poco dopo la conclusione della raccolta fondi, tutti i canali sono scomparsi.
