Andrea Sempio, un’ora in caserma per il prelievo del Dna. Lo scudo degli avvocati amici: «Ma di quali reperti parliamo? È innocente, sta male» – Il video
Andrea Sempio «è innocente», scandisce il suo avvocato Massimo Lovati, accompagnato dalla collega Angela Taccia, amica di gioventù del 37enne ora indagato per concorso in omicidio sulla morte di Chiara Poggi. Dopo essersi rifiutato la settimana scorsa di sottoporsi al prelievo del Dna, Sempio si è presentato questa mattina alla caserma dei carabinieri Montebello di Milano, stavolta costretto dal giudice. Negli ufficio della sezione investigazioni scientifiche è rimasto un’ora, si è sottoposto al prelievo salivare ed è uscito assediato da giornalisti e fotografi.
Sempio ha deciso di restare zitto davanti ai cronisti. A fargli da scudo ci hanno pensato i suoi legali, a cominciare da Lovati che non usa mezzi termini: «L’indagine del 2017 è stata una macchinazione, è stata il frutto di una macchinazione della difesa». All’uscita dalla caserma, l’avvocato insiste: «Di quali reperti parliamo? Ma a che cosa vogliamo paragonarlo, a quelli di oggi?». Ai cronisti ha ripetuto più volte: «Ma quali reperti? Ma non ci sono i reperti». Lovati ha poi detto che a Sempio oggi sarebbe stato fatto un test salivare senza alcun atto: «Le impronte gliele hanno fatte l’altra volta».
«Andrea non aveva alcun rapporto con Chiara – insiste Lovati – Il ragazzo è tranquillo perché è innocente. Non si è sottoposto volontariamente perché volevamo l’ordinanza del gip, una persona terza». Rispetto al 2016, stavolta Sempio ha anche anche la procura che punta il dito contro di lui. Oggi «sta male», ripete Lovati. «Non temiamo niente», dice l’amica e avvocata Taccia, chiudendo lo sportello del taxi che porta via Sempio e i suoi avvocati.