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Referendum ed elezioni Comunali negli stessi giorni, seggi aperti 25 e 26 maggio. Come potranno votare i fuorisede per l’election day

13 Marzo 2025 - 17:36 Ugo Milano
urna-elettorale-voto-seggi
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Nella primavera del 2025 gli italiani sono chiamati alle urne per eleggere i sindaci di 124 Comuni e per esprimersi su cinque referendum

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Elezioni, defindendo le date delle prossime tornate elettorali e dando il via libera al voto in due giorni per gli appuntamenti della prossima primavera. Gli italiani saranno chiamati alle urne il 25 e il 26 maggio per le elezioni Comunali, e l’l’8 e 9 giugno per i rispettivi ballottaggi e per i referendum. In tutto, andranno al voto 124 comuni, distribuiti tra regioni a statuto ordinario e le regioni a statuto speciale Sardegna e Sicilia. In tutto, andranno al voto 124 comuni, distribuiti tra regioni a statuto ordinario e le regioni a statuto speciale. Io giorni prescelti sono due domeniche – nel corso delle quali si potrà votare dalle 7 alle 23 – e due lunedì – in cui i seggi rimarranno aperti dalle 7 alle 15.

Il voto fuori sede

Un’altra novità riguarda gli studenti e i lavoratori fuori sede: su richiesta dei promotori e delle opposizioni, il governo ha inserito nel decreto una norma che permetterà loro di votare per i referendum anche se lontani dalla propria città di residenza. La stessa possibilità era stata prevista per le elezioni europee del giugno 2024. Tuttavia, l’apertura non è prevista per le elezioni comunali.

Le città al voto

Dei 124 Comuni chiamati al voto, nove sono capoluoghi di provincia o di Regione. Di seguit la lista delle città al voto nella primavera 2025.

  • Aosta
  • Bolzano
  • Genova
  • Matera
  • Nuoro
  • Pordenone
  • Ravenna
  • Taranto
  • Trento

I referendum

I referendum su cui gli italiani sono chiamati a esprimersi saranno cinque: quattro proposti dalla Cgil su temi legati al lavoro – tra cui il Jobs Act, le indennità di licenziamento nelle piccole imprese, i contratti a termine e la responsabilità del committente in caso di infortuni – e uno sulla cittadinanza, che mira a ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza necessario per ottenerla.

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