Cosa vuole la Russia per accettare la tregua di 30 giorni con l’Ucraina


Ucraina fuori dalla Nato. Nessun militare straniero in Ucraina. E il riconoscimento internazionale della Crimea e delle quattro province ucraine come territorio russo. Sarebbero queste le tre richieste che la Russia ha sottoposto agli Stati Uniti per accettare l’accordo di 30 giorni di tregua che i funzionari americani hanno concordato con gli ucraini martedì a Gedda, in Arabia Saudita. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti che cita l’agenzia di stampa Reuters. Le quattro province di cui la Russia vorrebbe il riconoscimento come proprio territorio sono quelle di Donetsk, Cherson, Lugansk e Zaporizhzhia. Le richieste presentate da Mosca porterebbero, oltre alla tregua, anche alla ripresa delle relazioni tra la Russia e gli Stati Uniti, precisano le fonti.
La notizia arriva mentre Steve Witkoff, inviato del presidente Donald Trump per la guerra tra Ucraina e Russia, sta arrivando a Mosca. Stamattina il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che «dopo aver ricevuto informazioni sui risultati dei passati colloqui tra Usa e Ucraina, la Russia comincerà a formulare la propria posizione» sulla tregua. Funzionari russi e americani ne hanno discusso nelle ultime tre settimane e descrivono le condizioni del Cremlino come ampie e simili alle richieste presentate in precedenza da Mosca. Peskov ha anche detto che le sanzioni «illegali» nei confronti della Russia «vanno cancellate tutte». I dettagli sono soggetti a negoziazione, ha concluso il portavoce di Vladimir Putin.