Il 67enne che “ruba” un bacio a una ragazza e la procura che chiede l’archiviazione: «Non è violenza, è amore»


La procura di Alessandria ha chiesto di archiviare il caso di un 67enne che ha “rubato” un bacio a una ragazza di 26 anni. Perché l’atto «non integra il reato di violenza sessuale». Ma è solo «una manifestazione d’amore» e un tentativo di sedurla. Il Corriere di Torino ricostruisce la storia, che parte nell’estate 2024. Il 67enne si presenta in un centro servizi in cui lavora la ragazza. Le fa qualche complimento, le offre un caffè. Quando però i due si siedono a un bar lui prima continua a rivolgerle complimenti, poi si alza e la bacia sulla bocca. Lei tenta di allontanarsi. Lui la blocca per un braccio e le chiede scusa.
Una manifestazione d’amore
Ma la donna si rivolge al Telefono Rosa. E denuncia tutto. Nelle scorse settimane arriva la richiesta di archiviazione. A cui la difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Vittorio Maria Canavera, si oppone. Secondo la procura l’uomo potrebbe «aver frainteso la disponibilità e la gentilezza della ragazza». Ma «non ha usato violenza o minaccia per ottenere il bacio». Per il pm è stata «unamanife stazione d’amore, sicuramente esagerata e poco consapevole». Ovvero è stato «un bacio“rubato” e non appena l’indagato ha capito che la ragazza non gradiva la sua compagnia, si è ritirato con seguito di ripetute scuse». In più «tutto è accaduto in pieno giorno». Ovvero in condizioni «in cui la ragazza poteva ben tutelarsi e difendersi, cosa che ha fatto inducendo l’insistente e sgradito aspirante seduttore a recedere dalle proprie intenzioni».
La Cassazione
L’avvocato della ragazza fa notare che la Cassazione ha più volte ribadito che «anche il bacio limitato al semplice contatto delle labbra configura un atto sessuale» capace di configurare il reato di violenza. E che, per giunta, è sufficiente avvenga in modo «insidiosamente rapido tanto da superare la volontà del soggetto passivo». Quindi, anche «il bacio rubato» è «un’indebita intrusione nella sfera intima della persona offesa». Ora il Gip deciderà se archiviare o meno il caso.