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Antonio Tajani e la promessa all’americano Rubio: «Faremo la nostra parte per dialogare di più con gli Usa»

marco rubio e antonio tajani si stringono la mano
marco rubio e antonio tajani si stringono la mano
L'incontro con il segretario di Stato a margine del G7 in Canada. I due hanno parlato anche del cooperante Trentini, fermato in Venezuela

Un segnale positivo c’è stato davvero, tra Antonio Tajani e Marco Rubio, rispettivamente ministro degli Esteri italiano e segretario di Stato Usa. Dopo giorni di tensione tra Europa e Stati uniti, Rubio apre un fronte di dialogo con l’Italia, paese con un governo amico sì, ma al contempo con un ruolo forte nell’Unione. Tajani si dice soddisfatto del bilaterale avvenuto a margine del G7 estero ospitato dal Canada: «Abbiamo parlato della nuova situazione a livello commerciale, anche se lui non è il ministro del commercio estero. Ho detto che bisognerà evitare qualsiasi guerra commerciale perché non fanno bene a nessuno e siamo pronti a dialogare. Come italiani faremo la nostra parte anche in Europa perché la soluzione non può che essere quella del dialogo, non bisogna fare dichiarazioni roboanti» e «ci sono soluzioni che possono essere trovate, io credo che gli Stati Uniti vogliano dialogare con l’Italia per quanto riguarda le cose di nostra competenza».

La posizione su Israele e Palestina

Tajani ha glissato sul fatto che il documento finale del G7 non contenga, a proposito di conflitto in Medio oriente, nessun riferimento alla prospettiva di due popoli e due stati per Israele e Palestina, posizione storica dell’Italia: «Siamo molto soddisfatti di come sono andate le cose, si è ribadita l’importanza dell’unità del G7. Il documento finale invia un chiaro messaggio a favore della pace in Ucraina e in Medio Oriente, ribadisce l’importanza dell’unità territoriale dell’Ucraina, ribadisce l’importanza che ci sia una pace giusta. Si parla anche di una prospettiva positiva per il Medio Oriente» e si invia «un messaggio chiaro anche per quanto riguarda il Sudamerica».

La versione di Rubio

Anche dagli uffici del segretario di Stato arriva un riconoscimento nei confronti dell’Italia. Marco Rubio «ha sottolineato l’importanza della solida e duratura partnership tra Stati Uniti e Italia», dice la nota del dipartimento aggiungendo che i due titolari degli Esteri «hanno discusso della necessità di aumentare la condivisione degli oneri tra tutti gli alleati della Nato e porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina». Sui dazi il documento parla di un confronto sull’ «equilibrio delle relazioni commerciali» (perché gli Usa sostengono che l’Iva è paragonabile ai dazi) e che c’è un punto comune sulla «lotta all’autoritarismo in Venezuela e la stabilizzazione della situazione in Medio Oriente». 

Il caso di Alberto Trentini

Tajani ha poi spiegato di aver affrontato con Rubio anche il caso di Alberto Trentini, il cooperante arrestato più di 100 giorni fa in Venezuela: «La situazione ci preoccupa – ha detto il ministro – Ho chiesto a Rubio di fare tutto ciò che è nelle loro possibilità per cercare di ottenere la liberazione dei prigionieri politici italiani. Sono otto, più Alberto Trentini. Non so cosa si potrà fare ma certamente il tema è all’ordine del giorno non soltanto italiano ma del G7 e anche nelle relazioni con gli Stati Uniti».

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