
Dente
Alla soglia dei 50 anni, forse sarebbe il caso di regalare, perché di un regalo si tratterebbe, al pubblico italiano Dente. Di certo parliamo di uno dei più strutturati cantautori della scena italiana e il motivo per cui, nonostante un successo già ampiamente acclamato tra gli appassionati, i suoi meravigliosi pezzi non siano patrimonio della musica italiana mainstream, rimane un mistero. Lo stile è inconfondibile, grande la delicatezza, altissima la poetica, quel romanticismo talmente solido da potersi permettere di essere quasi spicciolo e per questo così ficcante. Otto gli album di una carriera praticamente ventennale, all’interno perle assolute come quel capolavoro di Vieni a vivere, A me piace lei, Discoteca solitudine, Adieu, Invece tu o Saldati (che fa venir voglia di ringraziare il cielo per averti fornito di cuore e orecchie).