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Parla Carlos Diaz Gandia, il coreografo virale di Gaia: «Mi hanno sempre giudicato per il mio corpo. Ora mi fermano per strada»

15 Marzo 2025 - 11:49 Alba Romano
Carlos Diaz Gandia e Gaia
Carlos Diaz Gandia e Gaia
Il suo «tiki-ta, tiki-ta, tiki-ta, ka-ka» ha fatto il giro dei social. Spagnolo, si racconta al Corriere: «Se questo video, che ha fatto ridere la gente, servirà anche ad andare oltre gli stereotipi, allora tutto questo è un regalo ancora più bello»

Il suo «tiki-ta, tiki-ta, tiki-ta, ka-ka» è diventato il ritornello che ha fatto impazzire i social, rendendo Carlos Diaz Gandia un nome noto non più solo nel mondo della danza, ma anche nel cuore di milioni di persone. Il coreografo spagnolo ha lavorato con artisti di rilievo come Gaia e Mahmood e ha visto la sua vita cambiare dopo un video virale che lo ha trasformato in un’icona di energia e inclusione. Il video in cui si vede Diaz Gandia dare indicazioni a Gaia mentre gira il video di Chiamo io chiami tu è diventato un fenomeno sui social, facendo impennare il numero dei suoi follower e scatenando una serie infinita di meme. Eppure, Carlos ammette di non essersi nemmeno accorto della sua popolarità crescente: «Non capivo cosa stesse succedendo, fino a quando la truccatrice di Gaia mi ha scritto dicendo che il video che aveva pubblicato stava volando. In poche ore aveva raggiunto 7 milioni di visualizzazioni», racconta a colloquio con Chiara Maffioletti del Corriere della Sera.

«Il ballo non ha bisogno di corpi perfetti»

Nonostante il successo improvviso, il coreografo non sembra essersi lasciato travolgere dall’onda virale. E ha scelto di vedere solo il lato positivo di questa esperienza, accogliendo con gioia i messaggi di chi lo considera una fonte di ispirazione: «Mi dicono che la mia allegria li motiva a inseguire i loro sogni. Questo per me è il regalo più bello», commenta. A chi gli chiede come faccia a ballare con tanta gioia, Diaz Gandia risponde con convinzione: «Tutti possono ballare. Non importa come siamo fatti, ballare è un istinto naturale. Io lo faccio per gioia, senza aspettative. Il ballo non ha bisogno di corpi perfetti. La danza è per tutti». Un messaggio che lo ha reso un modello, soprattutto per coloro che si sentono esclusi dai canoni tradizionali di bellezza nella danza.

Il sogno di lavorare con Britney Spears

Il coreografo spagnolo non ha mai nascosto il suo amore per il pop, la musica che l’ha accompagnato fin da bambino. E non ha paura di esprimere la sua ammirazione per artisti come Britney Spears, che, nonostante le critiche, continua a ballare liberamente sui suoi social. «Lei è autentica, se ballare le porta gioia, la supporto al cento per cento. E se mi chiamasse per lavorare con lei, impazzirei. Farei tutto quello che vuole, giri e salti», confessa.

«Mi hanno sempre giudicato per il mio corpo»

Le sue collaborazioni non si fermano certo a Gaia. Dopo aver lavorato con Nathy Peluso e Mahmood, il coreografo ha avuto anche il privilegio di collaborare con Will Smith, un’icona per lui, che da sempre lo ispira. «Quando ballavo sulle sue canzoni, non avrei mai immaginato di coreografarle un giorno. È un sogno che si è realizzato». E ora anche in Italia, Diaz Gandia è diventato un nome conosciuto. Eppure, lui non perde mai di vista ciò che conta davvero: «Il mio corpo non deve diventare il centro del discorso. Preferisco parlare del mio lavoro. È quello che conta. Non mi dispiace essere oggetto di meme, perché alla fine, se tutto ciò porta allegria alla gente, va bene così». Nonostante il suo successo, Carlos non dimentica le difficoltà iniziali: «Sono stato sempre giudicato per il mio corpo, per non essere un ballerino standard. Ma oggi posso dire che la danza è la mia vita e non voglio essere giudicato per l’apparenza. Vogliamo vedere persone che ci emozionano, indipendentemente dal loro aspetto fisico, colore della pelle o genere. Questo è il futuro della danza».

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