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Disturbi alimentari: 3 milioni di malati, poche strutture e fondi mancanti. La ballerina Samanta Togni: «Ero ossessionata dal peso»

15 Marzo 2025 - 08:48 Alba Romano
disturbi alimentari
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La fascia giovane ne è sempre più colpita: i bambini tra gli 8 e i 12 anni rappresentano il 30% dei pazienti

Sono almeno 3 milioni le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare in Italia. E la fascia giovane ne è sempre più colpita: i bambini tra gli 8 e i 12 anni rappresentano il 30% dei pazienti. Un dato allarmante è l’abbassamento dell’età di insorgenza della malattia. Negli ultimi anni, il fenomeno si è aggravato con la comparsa di nuove forme di disturbi come l’Arfid (selezione estrema dei cibi per colore o sapore), la drunkoressia (compensazione calorica tramite l’alcol) e l’ortoressia (ossessione per i cibi crudi e non trattati).

Strutture insufficienti

La necessità di una rete sanitaria adeguata è urgente. L’Istituto Superiore di Sanità ha censito 132 centri di cura, di cui 105 appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale e 27 privati accreditati. Ma solo il 42% di queste strutture offre posti letto dedicati esclusivamente ai disturbi del comportamento alimentare. Significa che il numero di posti disponibili è insufficiente rispetto al fabbisogno reale. La carenza non riguarda solo la quantità, ma anche la distribuzione geografica: molte regioni non dispongono di centri con possibilità di ricovero, costringendo i pazienti a spostarsi lontano da casa, aggravando il loro disagio e rendendo difficile il supporto familiare.

Primi sintomi già a 9 anni

L’ospedale Bambino Gesù di Roma, ad esempio, segnala un aumento del 60% delle richieste di assistenza per i disturbi del comportamento alimentare, con i primi sintomi che si manifestano già a 9 anni. Nonostante questa emergenza, riporta il Corriere della Sera, il numero di posti letto dedicati nelle strutture residenziali della capitale è fermo da due anni a soli 70 posti, di cui solo 12 riservati alle forme più acute negli ospedali. La Regione Lazio ha potenziato gli ambulatori nelle dieci Asl, ma ciò non è sufficiente a colmare il divario tra domanda e offerta di cure adeguate.

Quei fondi promessi ma mai arrivati

Nel 2023, di fronte alle proteste per il taglio dei fondi destinati alla cura dei disturbi del comportamento alimentare, il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva garantito finanziamenti strutturali per la copertura finanziaria delle prestazioni. La realtà, però, è ben diversa. Il fondo non è stato rifinanziato. Come denunciato dalla psicoterapeuta esperta di Dca Laura Della Ragione, invece dei 10 milioni di euro annui previsti per le regioni, sono stati destinati soli 500mila euro all’anno per azioni di comunicazione e prevenzione, una cifra irrisoria rispetto alle necessità del sistema sanitario.

La storia di Samanta Togni: «Ossessionata dal peso»

Samanta Togni, ballerina e conduttrice tv, ha raccontato la sua esperienza con l’anoressia vissuta da adolescente. «Volevo un corpo perfetto, senza curve. I problemi con il cibo sono iniziati a 16 anni. Così ho smesso di mangiare, sono arrivata a pesare 43 chili per un metro e 69 di altezza», ha rivelato in un’intervista al Corriere.

«Ero ossessionata dal conteggio delle calorie, vivevo all’estero e mi allenavo due volte al giorno senza la mia famiglia a controllarmi. Quando mi dicevano “quanto sei magra”, per me era un complimento», ha aggiunto. La sua battaglia con la malattia è durata 4 anni, fino a quando, a vent’anni, è rimasta incinta e ha trovato una nuova prospettiva sulla sua relazione con il cibo. Oggi, Togni ha un rapporto più equilibrato con il suo corpo, ma mette in guardia le ragazze: «Non vivete inseguendo una bellezza stereotipata, quello che vedete sui social non è reale».

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