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Ucraina, Trump e Putin si parleranno al telefono nei prossimi giorni. L’inviato speciale Usa: «La distanza tra Kiev e Mosca si è ridotta»

16 Marzo 2025 - 15:07 Ugo Milano
trump putin negoziati pace ucraina
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Steve Witkoff, inviato speciale per il Medio Oriente: «Spero di vedere progressi reali nei negoziati sulla tregua»

Donald Trump e Vladimir Putin potrebbero parlarsi la prossima settimana. Lo ha rivelato Steve Witkoff, inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente e la Russia. L’ex immobiliarista, braccio destro di Trump ed esponente di punta della diplomazia americana, è tornato negli Stati Uniti dopo un colloquio con il presidente russo a Mosca. In un’intervista rilasciata alla Cnn, Witkoff ha assicurato che «le differenze tra Russia e Ucraina si sono ridotte» e spera di vedere alcuni «progressi reali» nei negoziati per porre fine alla guerra. La possibile svolta nelle trattative potrebbe arrivare proprio dal colloquio telefonico fra Trump e Putin, mentre sempre la prossima settimana, ha aggiunto Witkoff, il team di negoziatori americani incontrerà nuovamente la controparte ucraina.

La telefonata tra Rubio e Lavrov

L’ultimo colloquio diplomatico tra Mosca e Washington è avvenuto proprio nella notte tra sabato 15 e domenica 16 marzo, con il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, che hanno avuto una conversazione telefonica per discutere dei «prossimi passi» dei negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. Nel corso della telefonata, i due «hanno concordato di continuare a lavorare per ripristinare le comunicazioni tra Stati Uniti e Russia». La scorsa settimana, Kiev e Washington hanno concordato una soluzione per un cessate il fuoco nella guerra, a poco più di tre anni dall’invasione su vasta scala ordinata da Vladimir Putin. Mosca, però, ha preso tempo e si è mostrata piuttosto tiepida sulla proposta americana.

I raid americani contro gli Houthi

Nel corso della telefonata di ieri, Rubio ha discusso con Lavrov anche dei recenti raid aerei americani in Yemen, sottolineando che «i continui attacchi degli Houthi alle navi militari e commerciali statunitensi nel Mar Rosso – si legge in un comunicato del dipartimento di Stato americano – non saranno tollerati». La scorsa estate, la Russia si era detta pronta a consegnare armi ai ribelli Houthi, salvo poi fare marcia indietro in seguito alle pressioni dell’amministrazione di Joe Biden e dell’Arabia Saudita. In tutta risposta, Lavrov ha detto al suo omologo statunitense che tutte le parti dovrebbero «astenersi immediatamente dall’uso della forza» in Yemen e avviare un «dialogo politico che possa impedire ulteriori spargimenti di sangue».

Foto copertina: EPA/ANSA | A sinistra il presidente americano, Donald Trump, a destra il presidente russo, Vladimir Putin

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