Garlasco, chi è Ignoto 2: l’altro uomo che ha lasciato il Dna sulle unghie di Chiara Poggi dopo Andrea Sempio


Non c’è solo Andrea Sempio. Nell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco a breve torneranno al prelievo di campioni di Dna. Con l’obiettivo di identificare Ignoto 2. Ovvero il secondo profilo genetico che si trovava sulle unghie della vittima oltre a quello dell’amico del fratello Marco. Perché se è vero che il Dna dell’accusato non può essere finito sulle dita della vittima tramite la tastiera del pc di famiglia, allora il ragionamento vale anche per l’altro profilo. Per questo nell’avviso di garanzia Sempio viene accusato di omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi. E per questo gli investigatori adesso cercano ulteriori tracce biologiche sui reperti conservati.
Chi è Ignoto 2
I reperti non sono molti, visto che la maggior parte di quello che è stato sequestrato nella villetta di via Pascoli nel frattempo è stato distrutto o risulta introvabile. Come il pigiama di Chiara, il tappetino del bagno e la tastiera del computer. Ma ci sono invece i gioielli che la 26enne indossava nel momento dell’omicidio. Ma anche il suo vecchio cellulare. Grazie alle tecnologie di oggi sarà forse possibile trovare nuove tracce. Mentre l’unico tampone salivare è stato quello di Andrea Sempio il 13 marzo scorso. Il computer della famiglia Poggi al 13 agosto 2007 non veniva acceso da tre giorni. Anche l’impronta delle scarpe individuata sul luogo del delitto dovrà essere analizzata di nuovo. Così come le impronte digitali.
Il dispenser del sapone
Sul dispenser del sapone nel bagno della villetta ci sarebbe stato, oltre alle tracce del fidanzato della vittima, un «frammento papillare» denso di «informazione dattiloscopica» mai utilizzato «per un successivo confronto», secondo un consulente della difesa di Stasi. Intanto si indaga anche sulla solidità dell’alibi di Sempio. La mattina del 13 agosto 2007 ha sempre ripetuto di essere stato con l’auto di famiglia a Vigevano per andare in libreria. Il 4 ottobre 2008 ha tirato fuori il tagliando di un parcheggio. Quel giorno, il suo cellulare ha agganciato la cella di Garlasco alle ore 9,58, quando ha fatto una chiamata di un secondo all’amico Mattia Capra, e alle 11,10 quando ha ricevuto un suo messaggio. Il procuratore aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano indagano sul buco di un’ora e 12 minuti.
Lo scontrino
«Lo scontrino è stato ritrovato da mio marito sulla macchina», ha dichiarato la madre Daniela Ferrari. «Ho avuto io l’idea di tenerlo perché essendo successo un fatto così grave ho immaginato che avrebbero sentito gli amici di Marco Poggi per sentire cosa avessero fatto quel giorno». Sempio, intercettato 40 minuti dopo l’interrogatorio suo e del padre Giuseppe, diceva proprio alla madre: «A parte che mi han fatto alcune domande che non pensavo che mi facevano. Non gli ho dato una risposta perfetta… Mi hanno chiesto se io ero andato a Vigevano, siccome ero andato a Vigevano per comprare il cellulare… loro hanno rilevato il mio cellulare a Vigevano, se io ti dico mi ricordo perfettamente che avevo il cellulare è logico che ti do una risposta… allora no, ho detto non mi ricordo…».
Il contatto con Chiara la mattina del delitto
La procura di Pavia continua a pensare che Sempio sia invece venuto a contatto con Poggi nella villetta di via Pascoli quella mattina. Tanto da imprimere il suo Dna su due unghie della vittima e da essere coinvolto nel suo omicidio con altri complici. A ottobre l’interrogatorio arrivò perché Rita Preda, mamma di Chiara, lo aveva indicato tra le sette persone che alla villetta arrivavano in bici. Le celle telefoniche, dalle 9.58 alle 12.18, registrarono sette contatti del suo cellulare: tre chiamate e quattro sms. Il telefono aggancia sempre la cella di via Santa Lucia a Garlasco, e non le due di Vigevano, cosa per Vodafone «in astratto» possibile.