Il Pride vietato per legge, la proposta del partito di Viktor Orban in Ungheria: che cosa prevede la legge «per tutelare i bambini»


«Il Pride è dannoso per i bambini». Con questa motivazione, un gruppo di deputati di Fidesz, partito del primo ministro ungherese Viktor Orbán, ha presentato oggi – lunedì 17 marzo – una proposta di legge all’Assemblea nazionale per vietare la marcia dell’orgoglio Lgbtqia+ a Budapest. Il testo, precisa Reuters, afferma che la limitazione è necessaria «per assicurare che in Ungheria si svolgano solamente le assemblee che tengano conto del diritto dei bambini a uno sviluppo fisico, psichico e morale adeguato». Nella proposta, portava avanti anche del Partito popolare cristiano democratico (Kndp), formazione satellite di Fidesz, sono inoltre previste multe agli organizzatori e alle persone che partecipano all’evento che Budapest organizza lungo Andrassy Avenueda da tre decenni; e la possibilità per la polizia ungherese di utilizzare telecamere per identificare i partecipanti. Nelle ultime settimane, il premier magiaro ha inoltre tagliato i finanziamenti esteri ai media indipendenti, ai politici dell’opposizione e alle ong ungheresi in vista delle elezioni previste all’inizio dell’anno prossimo.
La battaglia di Orbán contro i diritti Lgbt+
La battaglia contro i diritti Lgbt+ in Ungheria, portata avanti da Orbán è ormai nota. Nel 2021, il primo ministro ha, infatti, vietato quella che lui stesso definisce «promozione dell’omosessualità» tra i minorenni, nonostante le condanne dell’Unione europea. La norma, ampiamente contestata da attivisti e organizzazioni internazionali e che è valsa a Budapest l’avvio di una procedura di infrazione Ue, vietava di mostrare ai minori qualsiasi contenuto «che ritragga o promuova l’omosessualità o il cambio di sesso» in nome di una presunta difesa dei bambini. Ad aprile del 2022 Orbán, alla ricerca di una legittimazione popolare, decise anche di indire un referendum sulle nuove norme, che però risultò nullo per mancanza di un quorum.