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L’associazione di tennisti fondata da Djokovic denuncia i vertici del tennis (inclusa l’Atp). La replica: «Pensate a dividere e disinformare»

18 Marzo 2025 - 22:35 Alba Romano
Novak Djokovic
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La Professional Tennis Players' Association ha depositato una causa di 163 pagine per chiedere «la fine del controllo monopolistico»

La Professional Tennis Players’ Association, il sindacato dei tennisti co-fondato da Novak Djokovic, ha avviato un’azione legale contro gli organi di governo del Tennis, Atp, Wta, Itf e Itia, per «pratiche anti-competitive e un palese disprezzo per il benessere dei giocatori». Lo riporta l’edizione online della Bbc, secondo cui la Ptpa ha depositato una causa di 163 pagine presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti a New York. Nel documento l’associazione, costituita nel 2020, chiede «la fine del controllo monopolistico», nonché un risarcimento finanziario all’Atp e alla Wta, rispettivamente il circuito maschile e femminile, e all’Itf, l’International Tennis Federation (Itf) oltre che all’Itia, l’International Tennis Integrity Agency. Secondo quanto si legge nel comunicato dell’associazione, prima di procedere con la stesura del documento Ptpa ha incontrato più di 250 giocatori nei tour, tra cui la maggior parte dei top 20 maschili e femminili: «Il feedback dei giocatori, estremamente positivo, è stata una conferma clamorosa: il cambiamento è necessario ora e i giocatori sono uniti nella loro lotta per la riforma che i giocatori desiderano con veemenza».

La replica dell’Atp

Non è tardata ad arrivare la replica dell’Atp, che rivendica il ruolo svolto. «Mentre l’Atp è rimasta concentrata sulla realizzazione di riforme a beneficio dei giocatori su più livelli, il Ptpa ha costantemente scelto la divisione e la distrazione attraverso la disinformazione sui progressi fatti. A cinque anni dalla sua nascita nel 2020, il Ptpa ha faticato a ottenere un ruolo significativo nel tennis e così ha deciso di perseguire un’azione legale», recita una nota. Atp si ritiene centrale «nella crescita globale del TENNIS professionistico maschile. Nel corso di oltre tre decenni, la struttura di governance di Atp ha assicurato che i giocatori e i tornei abbiano una voce uguale nel dare forma alla direzione dello sport al più alto livello». Rivendica l’aumento dei compensi per i tennisti (“fino a 70 milioni di dollari negli ultimi 5 anni”), l’introduzione di audit annuali e indipendenti per garantire ai la piena trasparenza sui dati finanziari dei tornei e il reddito minimo garantito per i primi 250 giocatori del ranking, «fornendo una sicurezza finanziaria senza precedenti. I contributi al fondo pensione dei giocatori sono aumentati, mentre i premi in denaro agli eventi dell’ATP Challenger Tour sono più che raddoppiati, rafforzando l’impegno di ATP per consolidare il percorso del giocatore». L’Associazione ribadisce che «ogni decisione chiave è stata presa con il contributo dei giocatori e dai loro rappresentanti» e ricorda che i tennisti «hanno mantenuto un ampio controllo sui loro programmi, consentendo loro di avere una certa flessibilità nel competere, allenarsi e monetizzare le loro carriere come meglio credono». Ecco perché le accuse alla base dell’azione legale della Ptpa vengono ritenute «senza fondamento, difenderemo vigorosamente la nostra posizione».

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