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L’addio alla musica di Bugo: «La verità? Non riesco più a scrivere canzoni»

19 Marzo 2025 - 06:49 Alba Romano
Bugo molla musica canzoni
Bugo molla musica canzoni
La cellula creativa «si è spenta e non si può riaccendere. Si tratta di essere onesti con se stessi e con il pubblico»

Bugo ha deciso di mollare la musica. Cristian Bugatti ha detto basta a dischi e concerti. Perché la cellula creativa «si è spenta e non si può riaccendere. Si tratta di essere onesti con se stessi e con il pubblico. Preferisco anticipare la morte artistica scegliendo io il momento. Ai miei figli dirò: “Ero Bugo, è stata una figata”», annuncia oggi in un’intervista al Corriere della Sera. Dove fa sapere che il suo ultimo concerto andrà in scena all’Alcatraz di Milano il primo aprile. «Qualche dubbio l’ho fatto venire, ma non è uno scherzo. Quando ho deciso di annunciare il ritiro l’ho voluto rendere particolare, non volevo una cosa triste ma una festa. Mi sentirei soffocare se continuassi: è un sollievo».

Perché mollare

«La principale motivazione è quella artistica. Ho iniziato a rendermene conto nel 2018: mi mancava qualcosa quando componevo. Io che sembravo un artista diverso ad ogni disco, sentivo di ripetermi. La monotonia è stato il segnale. Mi sembrava di scrivere canzonette. Da lì è iniziata la preparazione. Mi sono detto che prima avei voluto fare Sanremo: ne ho fatti due ed è andata bene. Poi che volevo fare un ultimo disco senza dire che lo fosse per non fare sensazionalismo, ed è uscito lo scorso anno. A settembre ho iniziato a pensare all’ultimo concerto per salutare tutti, col sorriso», dice ad Andrea Laffranchi.

La musica nella vita

Ma la musica rimarrà nella sua vita: «Da ascoltatore continuerò a divorarla. Ascolto spesso vinili, anche con i miei figli di 8 e 2 anni, e quando rimetto su gli album blues di 100 anni fa, tipo Robert Johnson, mi rilasso e mi sento in pace con il mondo». E suonerà: «La chitarra ce l’ho davanti a me anche adesso. Non la metto via, ma se sentirò l’ansia di dire qualcosa la terrò per me. Del resto nel 2004 feci un disco intero solo per mia moglie e quelle canzoni le ha sentite solo lei. La musica non può essere sempre mercato e lavoro. C’è anche un aspetto più intimo». E potrebbe aprirsi una nuova carriera: «Tra il 2009 e il 2014, quando ho vissuto in India con mia moglie (è una diplomatica ndr ) ho fatto l’artista visivo. È un richiamo che sento, ma al quale non ho ancora risposto. Prima devo chiudere questo capitolo».

Niente nuova canzone

Avrebbe voluto scrivere una nuova canzone per l’ultimo concerto, «ma la verità è che non è venuta. Da 2-3 anni non scrivo canzoni nuove e non mi va di prendere in giro la gente». Tra gli ospiti «Ci saranno artisti che rappresentano mondi diversi e che hanno dimostrato di avere empatia con me. J-Ax che con gli Articolo 31 ha rifatto la mia “Io mi rompo i coglioni” e che seppure non facessimo parte dello stesso team mi mandava messaggi all’improvviso… Aimone Romizi dei Fast Animal Slow Kids che è alt-rock come me. E Fernando Nuti dei New Candys, band veneta che canta in inglese e ha portato all’estero una versione inglese di “Io mi rompo…”. E poi ci saranno due band: quella attuale e quella con cui ho iniziato circa 20 anni fa».

Il giorno dopo

Dal 2 aprile farà altro. Il giorno dopo «Me lo sono preso per dormire. Spero di svegliarmi e dire “è andata alla grande”». Infine, su Morgan: «Non riesco a ragionare su situazioni che sono frutto di un momento non voluto da me. Non l’ho mai preso in considerazione e non ci ho scherzato sopra. Penso solo all’energia e all’entusiasmo che mi dà questa festa. Quello che mi riporta a momenti più complicati non mi interessa. Dico solo che i momenti difficili ti formano».

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