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Equalize, la difesa di Pazzali: «Mai chiesti accessi su La Russa, né chiesti report su Renzi, Santanché e Salvini»

19 Marzo 2025 - 17:46 Alba Romano
La memoria difensiva del legale del titolare della società: «Non sapeva che Gallo e Calamucci facessero accessi abusivi»

Enrico Pazzali, «pacificamente non sapendo che Gallo e Calamucci effettuavano gli accessi allo Sdi», ossia alla banca dati delle forze dell’ordine, non ne ha mai richiesto alcuno su Ignazio La Russa e familiari. Lo si legge in una memoria difensiva depositata al Riesame di Milano dall’avvocato Federico Cecconi, in cui, tra le altre cose, si parla della «assenza di qualsivoglia riscontro estrinseco» e inattendibilità delle dichiarazioni a verbale di Carmine Gallo e Nunzio Samuele Calamucci sul presidente autosospesosi di Fondazione Fiera Milano e titolare di Equalize. Secondo il legale dell’uomo non ha richiesto «assolutamente alcun report sui soggetti citati ovverosia su Renzi, Santanché (…) Salvini». Una memoria lunga 131 pagine, depositata agli atti del Tribunale del Riesame di Milano, per chiedere ai giudici di respingere la richiesta dei pm di arresti domiciliari nel caso Equalize.

Per il legale di Pazzali le dichiarazioni di Gallo ai pm «entrano in netta collisione – scrive Cecconi nella memoria – con quanto emerso da innumerevoli intercettazioni ambientali, da cui viceversa è evidente come Gallo e Calamucci tenessero totalmente all’oscuro il Dr. Pazzali degli accessi allo Sdi». Lui chiedeva solo i report, «condotta assolutamente priva di rilievo penalistico». Dalle intercettazioni, invece, risulta che quei report «venissero camuffati proprio per ‘legittimare’ e così mimetizzare le informazioni tratte, all’insaputa di Pazzali, dallo Sdi al fine di far sì che lo stesso non si accorgesse della fonte illecita». Ed emerge «come Pazzali non solo non fosse assolutamente a conoscenza dello Sdi ma anche come Gallo, con la complicità di Calamucci, lo estromettesse da ogni attività, percependo financo le richieste di aggiornamenti di Pazzali quasi come una indebita ingerenza». Pazzali «veniva tenuto da Gallo e Calamucci al di fuori della gestione operativa». Nulla di inerente quindi alle parole dell’ex superpoliziotto, morto il 9 marzo, e dell’esperto informatico.

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