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Lino Banfi e il ricordo di Nadia Cassini: «Rimase bella tutta la vita. Quei film oggi? I bimbi di 10 anni ti fanno una pernacchia»

19 Marzo 2025 - 16:01 Alba Romano
lino banfi nadia casini film commedia sexy
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Il comico, intervistato da LaPresse, ha ricordato la shogwgirl di origini americane: «Una ragazza straniera portata in Italia a fare la protagonista per quella parte anatomica del suo corpo che piaceva agli italiani»

Una ragazza straniera «portata in Italia allo sbaraglio a fare la protagonista per quella parte anatomica del suo corpo che piaceva agli italiani», questa la descrizione su cui l’attore Lino Banfi insiste parlando di Nadia Cassini, showgirl e diva della commedia sexy all’italiana morta ieri, martedì 18 marzo, all’età di 76 anni. Una scomparsa, ha detto Banfi a LaPresse, «che mi fa tristezza e tenerezza. Era carina, brava e altruista, una bella persona». Il comico 88enne ha poi ricordato il suo lavoro La dottoressa ci sta con il colonnello, in cui fu costretto alla parte a «toccare per primo questa sua parte anatomica, travestito da massaggiatrice». Un momento difficile per Lino Banfi: «Il 98% degli italiani pensavano: “Beato lui”, ma io non vedevo l’ora di finire». E ha raccontato: «Eravamo in una sauna dell’Hotel Hilton a Roma, ero travestito da donna, con tanto di trucco e parrucca. Si girava a giugno e faceva un gran caldo. Io non vedevo l’ora di finire questo tormento». E poi ha lanciato un ultimo ricordo di Nadia Cassini: «Una di quelle donne che rimangono belle tutta la vita».

La commedia sexy oggi? «Non è più proponibile, i bimbi ti fanno una pernacchia»

Inevitabile pensare alla commedia sexy anni Settanta alla luce del mondo di oggi. Un mondo in cui «film del genere non sono più proponibili», tanto che «non se ne fanno più perché non interessano a nessuno vedere queste cose, neanche i ragazzini si divertirebbero». È scomparso quel gusto del proibito dei «film “dove si vedono le donne nude”. Adesso se una mamma dice una cosa del genere il figlio le fa una pernacchia». In quei film però, spiega Banfi, il punto non era la ragazza in sé: «La faccia bella era il divertimento che davamo noi comici, la bellezza femminile era una scusa per mandare la gente al cinema a curiosare, ma poi si divertivano e uscivano dalla sala sorridenti. Eravamo noi gli accompagnatori di quelle bellezze».

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