Il giallo delle scatole di Hermès salvate dai vicini del palazzo dove aveva sede Visibilia. La ministra Santanchè: «Non sono mie»


Ci sono quattordici scatole di Hermès finite nelle mani dei vicini di fronte alla sede di Visibilia in via Pompeo Litta, a Milano. Dopo lo sgombero dei locali della società, di cui era presidente ed amministratrice la ministra Daniela Santanchè, sono state salvate dal macero. A riportarlo è il Fatto Quotidiano, in un pezzo a firma di Thomas Mackinson. «Sono così belle che spiace che venissero buttate», spiegano il signor Piero e sua moglie al giornalista. Del resto le preziose scatole vengono vendute a 30 euro su eBay, anche così, vuote. «Non sono le mie – ha precisato la ministra del turismo raggiunta dal Fatto – Le custodisco come reliquie, quando torno a Milano giuro che le mando le foto». Allora il mistero si infittisce, di chi sono? E sopratutto con quali soldi sono state acquistate?
Mackinson, ricordando che ora Santanchè vuole trascinare Francesca Pascale in tribunale per la vicenda delle presunte borse false di Hermès regalate, spiega che la ministra parla di fatture ritrovate. Ovvero documenti commerciali e fiscali intestati a una società. Anche perché il negozio con le persone fisiche rilascia uno scontrino, di consueto. E se è un regalo perfino lascia anche quello di cortesia, per poter permettere un cambio merce. La ministra, spiega il quotidiano, non risponde sul fatto se le famigerate fatture ritrovate per i preziosi doni fatti a Pascale siano state intestate a lei direttamente o a qualche società come appunto Visibilia. E se lo chiederebbero anche i piccoli azionisti di Visibilia. Non lo esclude Giuseppe Zeno, oggi teste chiave dell’accusa. «In altri procedi- menti paralleli, come quello di Ki Group e Bioera, è stato contestato all’ex marito Canio Mazzaro l’utilizzo di appartamenti indicati come ‘uso foresteria’, dove in realtà abitava. Idem per la famosa Maserati con le multe salate di cui avete scritto voi», spiega al Fatto Quotidiano. Intanto il giornalista ha verificato, dato l’affaire, se le scatole salvate siano o meno originali. «Mi sembrano uguali», dice al Fatto la commessa di Hermès. «Noi verifichiamo le borse mandandole a Parigi, non le scatole. È piuttosto singolare che una cliente se ne separi».