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Schlein e Conte attaccano Meloni sul manifesto di Ventotene: «Non vi faremo riscrivere la storia d’Europa»

19 Marzo 2025 - 19:15 Sofia Spagnoli
schlein fratoianni conte
schlein fratoianni conte
La premier però non è in Aula: è in volo verso Bruxelles in vista del Consiglio europeo

Anche nel pomeriggio di oggi, 19 marzo, continua la discussione sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni riguardo ai temi che illustrerà domani al Consiglio europeo, che proseguirà fino a venerdì. Ma la premier non è presente in Aula. Dopo una serie di interventi da parte dei parlamentari che criticavano l’assenza di Meloni, prende la parola il sottosegretario Alfredo Mantovano: «non è in Aula perché già in volo verso Bruxelles», riferisce, anche se di fatto oggi la premier non aveva alcun appuntamento istituzionale. Gli effetti dell’episodio di questa stamattina, che ha visto la premier criticare il Manifesto di Ventotene, scritto dagli antifascisti Altiero Spinelli e Ernesto Rossi nel 1941, sono ancora evidenti. I toni in Aula sono piuttosto duri.

Schlein: «La Lega vi ha commissariato»

Prende la parola la segretaria del Pd, Elly Schlein, che parte sottolineando le divisioni interne alla maggioranza sul Piano di riarmo europeo, sulla base dell’intervento fatto questa mattina dal capogruppo alla Camera della Lega Riccardo Molinari, in radio. «La Lega oggi ha sostanzialmente commissariato Meloni, dicendo che non ha mandato per esprimersi domani al consiglio europeo. Grazie al collega Molinari per aver confermato che la Lega dice il contrario di quanto dice il suo governo». E sul testo della risoluzione formulato dalla maggioranza, che a breve verrà votata insieme alle altre risoluzioni di minoranza, Elly Schlein ha dichiarato: «Dalla vostra risoluzione sono spariti “la difesa comune” e “il piano di riarmo”. L’avete scritta con l’inchiostro simpatico. Mi sorprende che siate così compatti, visto che non c’è scritto praticamente nulla». Poi prosegue sui fatti internazionali e attacca Meloni per non aver preso una posizione sul conflitto a Gaza: «Non ha mai condannato l’esercito israeliano per l’uccisione di bambini, né Netanyahu, né tantomeno ha preso posizione quando Trump ha postato un video di un resort per ricchi che verrà costruito laddove sono morti migliaia di palestinesi». E aggiunge: «Serve ora un impegno diplomatico serio per il riconoscimento della Palestina, ma Meloni non ha mai detto una parola in merito. Non ha mai reagito nemmeno quando l’amministrazione Trump ha attaccato l’Europa e umiliato l’Ucraina. È andata alla convention dei conservatori, dove persino Le Pen ha scelto di non partecipare. Che imbarazzo. Meloni non sa scegliere tra la maglia dell’Europa e il cappellino di Trump, che ha scelto di indossare». Sul sostegno A Kiev, per la segretaria dem «L’Unione Europea è stata compatta, e noi siamo sempre stati in prima linea a supporto dell’Ucraina. La presidente Meloni, invece, ha scelto di non rispondere agli attacchi di Trump e Musk, limitandosi a guardare da lontano e a twittare incitamenti».

«Non riscriverete la storia d’Europa»

La segretaria dem conclude il suo intervento attaccando la premier per la parole dette sul Manifesto di Ventotene: «Noi non accetteremo i vostri tentativi di riscrivere la storia perché il Manifesto di Ventotene è riconosciuto in tutta Europa come la base su cui si è fondata l’Unione, scritto da giovani mandati al confino dai fascisti che non risposero all’odio con altro odio ma con una visione di Europa federale che superasse i nazionalismi che producono soltanto guerre come oggi. Noi non vi permetteremo di riscrivere la storia». E prosegue: «Allora se lei dice che l’Europa sua è diversa da quella di Ventotene, chiedo a Giorgia Meloni qual è la sua Italia. È quella della Costituzione? Perché sono gli stessi antifascisti che l’hanno scritta e stiamo ancora aspettando di sentire che lei si dichiari antifascista come la nostra Costituzione su cui ha giurato».

Conte: «Il virus siete voi»

Per i pentastellati prende la parola Giuseppe Conte. «Finalmente, verrebbe da dire, abbiamo visto Giorgia Meloni in Parlamento. Era da tempo che sembrava sfuggire, pensavamo fosse un ologramma sui social». Conte torna all’attacco sul caso Almasri, il carceriere di Mittiga su cui grava un mandato di cattura internazionale per torture, omicidio e stupro, arrestato a Torino e poi rimpatriato con un volo di Stato in Libia. «Ieri è venuta qui e ha chiesto a tutti di avere più coraggio, dicendo che non è facile averne. E sapete perché? Perché non è facile metterci la faccia, come quando si mette su un volo di Stato uno stupratore di bambini». Poi accusa nuovamente la premier: «È così anche quando – continua Conte – dice ai cittadini di tagliare le tasse e poi aumenta gli stipendi dei ministri. E che dire della produzione? Siamo tornati ai livelli del periodo Covid, ma il virus non c’è più. Il virus siete voi». Poi sulla politica Estera: «Voi tutti ci avete riso in faccia. Rida in faccia a Trump, se è capace. Il risultato qual è? Che con questo clamoroso fallimento, l’Europa è disorientata. Kallas e Macron dicono cose diverse, e lei anche. Vi rendete conto che siete pericolosi? State facendo di tutto per boicottare i negoziati di pace. La premier avrebbe dovuto venire qui e dire agli italiani una parola: scusatemi».

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