Striscia la notizia contro Affari Tuoi: «I Pacchi? Vincite pilotate»


Striscia la notizia contro Affari Tuoi. Il tg satirico di Antonio Ricci ieri è andato all’attacco con un’inchiesta di Tajae Bezzas. Nella quale si sostiene che le vincite ai pacchi siano pilotate. Perché nella distribuzione dei premi in denaro il metodo non è casuale. Non è una novità, visto che si era già discusso di numeri fortunati e altri metodi per guidare il comportamento dei concorrenti. Ma ora c’è un’indagine statistica.
La storia
La storia comincia con l’intervista dell’ex conduttore Max Giusti al podcast di Daniele Tinti e Stefano Rapone. Giusti, titolare dei pacchi tra 2008 e 2013, aveva dichiarato che negli anni della sua gestione, il programma doveva rispettare una voce di spesa prestabilita. «Ogni gioco ha un budget. Quello di Affari Tuoi era molto alto, 33.000 euro a puntata. Ogni puntata poteva avere 33 mila euro di montepremi», ha sostenuto Giusti. Che poi era stato smentito dal “Dottore”, Pasquale Romano: nel novembre 2024 aveva detto a La Verità che non c’è nessun budget. Perché ad Affari Tuoi «le variabili sono infinite», tutto è basato su «un’aleatorietà che nessun gioco ha», è completamente affidato alla fortuna.
La media
Eppure i calcoli dicono che la media premi nel 2008/2009 è di 41.420 euro e nel tempo si riallinea al ribasso, fino ai 34.121 euro del 2012/2013, ultimo atto della sua conduzione. Con Flavio Insinna, sostiene Striscia, il rispetto del budget diventa “granitico”. Per quattro edizioni consecutive le vincite si stabilizzano su una media praticamente identica attorno ai 36 mila euro a puntata (36.178 nel 2014, 35.234 nel 2015, 36.201 nel 2016 e 36.769 nella stagione che si chiude nel 2017). Con Stefano De Martino si abbassa a 30 mila euro. E per un periodo arriva anche a 27 mila. Striscia la notizia conclude: «Come può un gioco che in teoria potrebbe far vincere ogni sera 300 mila euro, rispettare un budget predefinito ogni anno? Evidentemente, per stare nel budget, la trasmissione deve in certe puntate elargire, ma in altre tirare il freno per far sì che i conti tornino. E quindi si evince che il gioco deve per forza essere pilotato».