Ucraina, la tregua è già rotta? Droni sulla rete elettrica di Kiev. La Germania: «Telefonata con Trump? Putin si prende gioco di tutti»


Ci sono volute poche ore dalla telefonata tra il presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin, perché i droni del Cremlino ricominciassero a cadere su Kiev e sull’intera Ucraina. Nel mirino il sistema elettrico che alimenta le ferrovie della regione Dnipropetrovsk, nell’est del Paese. Cioè proprio una di quelle infrastrutture energetiche che Mosca aveva rinunciato ad attaccare per 30 giorni, accettando solo parzialmente la proposta di cessate il fuoco totale avanzata dal leader ucraino Volodymyr Zelensky. Alcune parti della rete ferroviaria sono state completamente tagliate fuori dall’approvvigionamento elettrico e il traffico è stato interrotto.
Lo scambio di droni
Non appena è stata diramata la notizia, il ministero della Difesa russo si è affrettato a parlare di cinque offensive «tentate da Kiev» nella regione di Belgorod, in cui sono presenti depositi di carburanti. La posizione del Cremlino è dunque chiara. Si tratta di attacchi di rappresaglia che, almeno formalmente, non costituirebbero una violazione dell’accordo stretto con la Casa Bianca. Prima i droni sulla ferrovia, poi – all’arrivo dei soccorsi – una seconda ondata che non avrebbe fatto vittime. Nel frattempo, secondo quanto riferisce Mosca, una pioggia di droni ucraini si sarebbe abbattuta sulla regione di Belgorod proprio mentre Putin e Trump stavano discutendo al telefono. Un attacco che per il Cremlino aveva lo scopo di creare «uno sfondo negativo attorno ai colloqui» tra Washington e Mosca. Al contempo avrebbe preso di mira «un impianto di trasbordo di petrolio nella regione di Krasnodar», nel villaggio di Kavkazskaya. Il sistema permetterebbe il trasbordo del petrolio dai serbatoi ferroviari al sistema di condotte della compagnia internazionale di trasporto petrolifero Caspian Pipeline Consortium.
March 18, 2025
La condanna di Berlino: «Putin sta giocando, vuole solo indebolire Kiev»
Da Berlino il ministro della difesa, Bori Pistorius, ha condannato duramente il presunto tradimento dei patti da parte dei russi. Senza rinunciare a dare una spallata a Washington: «Abbiamo visto che gli attacchi alle infrastrutture civili non sono affatto diminuiti durante la prima notte successiva a questa presunta rivoluzionaria e formidabile telefonata», ha detto durante una intervista tv. «Putin sta giocando, il suo impegno per porre fine a quel tipo di attacchi è fondamentalmente nullo», ha ribadito. La stessa posizione su cui ha insistito anche il presidente ucraino Zelensky: «Mosca non è pronta alla pace». Non è tutto. Secondo Pistorius, farebbe tutto parte di un ampio piano tramite cui Putin vorrebbe privare Kiev del sostegno militare dei suoi alleati. Impedendo così che sia «in grado di difendersi in caso di un altro attacco». La Germania, con il suo maxi piano da 500 miliardi, sembra andare nella direzione opposta.