Nuovi raid su Gaza: decine di morti. Israele torna a occupare la Striscia: «Fino alla vittoria totale»


La tregua a Gaza è rotta. Dalla notte tra lunedì 17 e martedì 18 marzo, l’esercito israeliano ha ripreso i bombardamenti sulla Striscia e si è mosso nuovamente all’interno dell’enclave con le truppe di terra. Stanotte, dopo i 400 morti dei primi attacchi, altri raid aerei avrebbero ucciso almeno 58 civili. Secondo quanto riferiscono tre ospedali, e come riporta la Associated Press, gli aerei dell’Idf avrebbero colpito diverse case nel cuore della notte, uccidendo uomini, donne e bambini nel sonno. Dall’alba di mercoledì, i corazzati dello Stato ebraico si sono riposizionati nel corridoio Netzarim, che divide a metà la Striscia. La ripresa delle ostilità, per Tel Aviv, è responsabilità di Hamas e la posizione nelle trattative non cambia: «Ridateci gli ostaggi o la pagherete cara».
Le trattative fallite per la seconda fase di tregua e i nuovi attacchi
Mentre i miliziani palestinesi e il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu tentavano di trovare un accordo per la seconda fase del cessate il fuoco, Tel Aviv ha interrotto la fornitura di cibo, carburante e aiuti umanitari verso la Striscia. E ora, con i caccia dell’Idf che hanno ripreso a sorvolare le città e i campi profughi, da Israele hanno diramato una serie di ordini di evacuazione per oltre 150mila persone. «Continueremo fino alla vittoria totale», ha dichiarato Netanyahu.