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La nipote di Spinelli: «Giorgia Meloni bestemmia: la sua è ignoranza, dovrebbe studiare la storia scritta da mio zio»

20 Marzo 2025 - 05:33 Alba Romano
giorgia meloni ventotene nipote altiero spinelli
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Gioconda Spinelli: «Gli antifascisti stavano in carcere al confino, non in una situazione bella e beata»

Gioconda Spinelli, figlia di Veniero e nipote di Altiero, dice che Giorgia Meloni dovrebbe studiare meglio la storia. «Anche quella scritta da mio zio», aggiunge oggi in un’intervista a La Stampa. Secondo la nipote dell’autore del Manifesto di Ventotene quello che ha detto la premier alla Camera è una «bestemmia». Che «conferma quello che ho sempre pensato di Meloni. La sua storia viene dal fascismo e lo conferma. E quindi è chiaro che quella di mio zio non può essere la sua Europa». E sui passi che parlano di abolizione della proprietà privata e di rivoluzione socialista spiega che quella di Meloni è «ignoranza. Gli antifascisti stavano in carcere al confino, non in una situazione bella e beata. Nel 1941 in Italia c’era la dittatura fascista e l’Europa si trovava sotto il dominio della Germania hitleriana».

La rivoluzione

«In quel contesto si pensa alla rivoluzione, a un terremoto che possa abbattere quei regimi» spiega Gioconda, nel colloquio con Maria Corbi. Per questo «Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi hanno avuto la capacità e la forza di immaginare un’Europa e un mondo diversi che non coincidono certo con la visione della premier che nasce da un’ideologia nazionalista e sovranista». E spiega: «Per loro, mio zio e gli altri, la restaurazione dei vecchi Stati nazionali avrebbe contenuto un pericolo, perché anche in un sistema democratico perseguire interessi egoistici, alimenta comunque conflitti».

Mentre sul ReArm Europe «forse è necessario, per una difesa europea, e quando ci si difende occorre avere la armi. Ma non ci si può riarmare Paese per Paese in una situazione in cui vengono fuori i nazionalismi e non un’unità sovranazionale. Questo lo ritengo molto pericoloso. Perché a quel punto ognuno ha la sua piccola bomba e non sappiamo cosa può succedere. Dobbiamo tenere conto che purtroppo i nazionalismi stanno vincendo. Ed era la paura che aveva spinto Spinelli, Rossi e Colorni a scrivere il Manifesto».

Israele e Palestina

E che questa non sia l’Europa sognata dallo zio lo si capisce dal silenzio sulle violenze di Israele sulla Palestina. È un’Europa che sta in silenzio su una tragedia e tra 20 anni forse diranno “non ce ne eravamo accorti”. Noi non lo possiamo dire. È una situazione drammatica e assurda. Come si protesta si viene accusati di essere antisemiti. E lo dico forte del fatto che mia madre, come la moglie di Altiero del resto, era ebrea. C’è un governo che sta massacrando una popolazione e non si può dire nulla».

Infine: «Il problema non è che Europa deve diventare ma quella che non è mai diventata. E adesso che Meloni si è rivelata e occorrerebbe scendere di nuovo in piazza ed essere molto di più di quelli di piazza del Popolo. Il suo è stato un attacco all’Europa e un modo per dire in modo chiaro io sto con Trump. Almeno questo mi sembra di capire».

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