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In Italia calano i NEET, ma quasi 900mila ragazzi non cercano neppure un lavoro – Il rapporto

20 Marzo 2025 - 16:47 Diego Messini
giovani lavoro smart working stipendi
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Secondo il bollettino del Cnel il numero di giovani che non studia né lavora è calato a 1,34 milioni. Ma i due terzi di questi non stanno cercando un impiego

C’è un bug nel mercato del lavoro italiano, e si chiama NEET. Sono i giovani (tra i 15 e 29 anni) che non studiano, non lavorano e non partecipano ad attività di formazione. Il vulnus generazionale l’Italia se lo porta dietro ormai da tempo, ma se non altro nel 2024 è stato parzialmente arginato. Secondo i dati diffusi oggi nel primo bollettino sul mercato del lavoro realizzato dal Cnel, nell’anno alle spalle il numero complessivo dei NEET è calato del 4,8%, a un totale di 1,34 milioni di persone. Tante, troppe comunque. Specialmente se si guarda ai comportamenti quotidiani di quella fetta di popolazione fuori dal mondo del lavoro. Un terzo di loro – poco più di 450mila persone – è considerato formalmente “disoccupato”. Ciò significa che sta cercando attivamente lavoro, ma non lo trova. Ma ben i due terzi di quella platea – ossia 889.760 ragazze e ragazzi – è considerato invece “inattivo”. Significa che un lavoro, al momento, non lo sta neppure cercando – vuoi per sfiducia, vuoi per mancanza di volontà, vuoi perché sta valutando altri percorsi, ad esempio di studio o formazione. Questa fetta di NEET si divide a sua volta quasi esattamente in due, emerge ancora dai dati raccolti dal Cnel, l’organismo consultivo ora guidato da Renato Brunetta: la metà non ha cercato lavoro nell’ultimo mese, ma «sarebbe disposto a farlo a determinate circostanze». L’altra metà (il 33,9% dei NEET nel complesso) non cerca lavoro né sarebbe disponibile. Dei quasi 890milla giovani italiani inattivi, va ancora notato, 158.120 sono laureati.

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