Nella Juventus c’è un fenomeno di 14 anni che segna tre volte Vlahovic. Si chiama Mamadou Issa Pamé, e con un goal da copertina ha zittito i razzisti – Il video
C’è un ragazzino che tale è di anagrafe (nato il 24 giugno 2010), ma non per il fisico (alto 1,88 pesa 75 kg) che sta facendo sperare la squadra di calcio più in crisi del momento: quella Juventus di Thiago Motta che non riesce più a segnare un goal con i suoi attaccanti. Il ragazzino si chiama Mamadou Issa Pamé, è nato in Senegal, ma è arrivato subito in Italia con papà Issa, mamma Batouly, le sorelle Fatima e Dieynaba e la sorellina minore, anche lei Fatima. Ha iniziato a giocare a pallone seriamente solo a 13 anni, grazie allo zio Seydou che gli fa da agente. Ed è subito esploso: l’ha ingaggiato prima la società dilettantistica laziale Sporting San Cesareo, poi è subito passato alla Nuova Tor Tre Teste prima di approdare in questo campionato alla Juventus Under 15.

Ha segnato 26 reti in 18 partite, tre volte più di Dusan Vlahovic nella squadra maggiore
Da settembre ad oggi Pamé ha segnato 26 goal giocando 18 partite, di cui 17 partendo da titolare dal primo minuto. Ha una media di realizzazione che è tre volte superiore a quella di Dusan Vlahovic, l’attaccante più prolifico della squadra in Serie A. È il capocannoniere del girone A in cui la sua Juventus è in testa a un passo dalla vittoria matematica. Un terzo delle reti segnate porta la sua firma, e non sono poche le doppiette realizzate. L’ultima contro la Sampdoria, e uno dei due goal è un vero capolavoro di tecnica: Mamadou ha ricevuto un cross in area da un compagno, l’ha stoppato di tacco, alzando la palla e colpendola con una rovesciata sforbiciando il pallone all’incrocio dei pali, imprendibile per il portiere avversario. Un goal da copertina, ma ne ha segnati in due anni fra Tor Tre Teste (capocannoniere anche lì) di ogni tipo: di destro, di sinistro, di testa, di punizione, con qualsiasi acrobazia. Nonostante l’altezza che lo fa sembrare l’Ibrahimovic del campionato Under 15, Pamé ha grande tecnica, rapidità e agilità.
Convocato anche in Nazionale, si ispira a Ronaldo il Fenomeno e a Kolo Muani
Il giocatore è stato adocchiato anche dalla Fgci, che lo ha convocato nell’autunno scorso per uno stage nella nazionale italiana di categoria, e da allora ad oggi lo ha fatto pure scendere in campo negli spezzoni di due partite amichevoli. Il suo modello dichiarato è Ronaldo in fenomeno, di cui ha imparato tutto soltanto vedendone i video, vista l’anagrafe. E nella Juventus segue entusiasta Randal Kolo Muani, cercando come lui di andare a prendersi il pallone ovunque per puntare poi alla rete. E a quanto pare, in maglia bianconera l’allievo riesce meglio del maestro.
Da quando è sceso in campo ha dovuto fare i conti con i razzisti, zittiti a suon di goal
Nel Tor Tre Teste come nella Juventus Pamè ha imparato anche a fare i conti con il razzismo e gli insulti che non mancano mai né sugli spalti né sui social. Ironie pesanti sulla sua fisicità, veleni sulla sua vera età, ipotizzando che fosse stata falsificata in Senegal. A difenderlo subito contro tutti e tutti è sceso in campo il suo ex presidente del Tor Tre Teste, Ivan D’Amato, che ha conosciuto bene anche la famiglia del ragazzo: «Sin dal primo giorno in cui Mama ha indossato la maglia della Tor Tre Teste abbiamo dovuto fare i conti con la cattiveria inaudita delle persone. Il sabato e la domenica sui campi, sotto i post dei nostri canali social. Ogni volta, per tutto l’anno. Nel frattempo, però, Mama segnava, segnava e segnava ancora. C’è stato un momento, poi, che non si è fermato più e purtroppo i soliti commenti dei leoni da tastiera si sono moltiplicati. Senza scendere nel dettaglio di chi e cosa scriveva – molti, ovviamente, si nascondevano dietro nomi falsi e profili fake – dirigenza, staff e compagni hanno sempre fatto quadrato».