L’intelligenza artificiale su Whatsapp, Instagram e Messenger. Arriva anche in Italia Meta AI: come funziona


WhatsApp, Instagram e Messenger avranno la loro intelligenza artificiale. Dopo un anno e mezzo di attesa, e di trattative con i regolatori europei, Meta AI arriva ufficialmente anche nei Paesi dell’Unione europea, con una certa gradualità nelle prossime settimane. Le capacità dell’Ia open source Llama 3.2 per il momento saranno limitate: potrà scrivere e modificare testi, così come rispondere a domande e dare suggerimenti. Escluse al momento le potenzialità di generare immagini e analizzare fotografie. La grande novità, però, riguarda la modalità di consultazione del chatbot: gli utenti dei tre social del colosso di Mark Zuckerberg non dovranno neanche uscire dall’app. Sarà tutto lì, a portata di clic e di chat.
Come usare Meta Ai su Instagram, WhatsApp e Messenger
Che si tratti di Instagram, Messenger o WhatsApp il funzionamento è sempre il medesimo. Per trasferirsi nella conversazione con l’intelligenza artificiale basterà cliccare un’iconcina circolare colorata. In alternativa, andando sulla barra di ricerca dei contatti o nei messaggi direct, bisognerà cercare “Meta AI” e accedere così alla chat. Su WhatsApp – funzionalità che poi probabilmente sarà anche sviluppata per le altre due piattaforme – sarà anche possibile chiamare direttamente in causa l’Ia in discussioni con altri contatti. In questo caso sarà sufficiente digitare “@Meta AI” per chiamare in causa il chatbot e porgli la domanda, a cui lui risponderà immediatamente e in maniera visibile a tutti gli utenti connessi a quella discussione. È però da tenere presente che i modelli Llama 3.2 non sono abilitati alla ricerca istantanea su Internet, perciò no hanno la possibilità di consultare i risultati in diretta. La conoscenza è al momento ferma a dicembre 2024, quando l’intelligenza artificiale di Meta è stata ufficialmente lanciata.
Il sospetto europeo e l’intervento del regolatore irlandese
Per l’arrivo in Europa, però, si è dovuto attendere di più. Il motivo è semplice e riporta sempre a quello sguardo di sospetto che il principale regolatore tecnologico europeo, la Commissione irlandese per la protezione dei dati, ha nei confronti delle big tech e in particolare di Meta. Per questo l’introduzione di Meta AI è stato, ed è tuttora, progressivo. L’azienda di Zuckerberg ha comunque assicurato che qualunque conversazione intrattenuta con gli utenti europei non sarà utilizzata per addestrare ulteriormente i modelli dell’intelligenza artificiale. L’idea, però, sembrerebbe non convincere completamente l’Unione europea, che ha imposto a Meta di sospendere – per ora – la possibilità di generazione immagini.