Tesla perde pezzi: richiamati 46mila Cybertruck. L’allarme degli investitori: «Elon Musk molli Trump e torni a occuparsi delle aziende»


Nuovi guai per Tesla. La casa automobilistica di Elon Musk ha richiamato oltre 46.000 Cybertruck, di fatto praticamente tutti quelli prodotti e venduti nei primi 15 mesi di commercializzazione negli Usa, a causa di un problema di sicurezza segnalato dalle autorità di sicurezza del traffico. Dovranno essere sostituiti tutti i pannelli esterni che corrono il rischio di staccarsi durante la guida, con evidenti rischi di incidenti, come ha fatto notare all’azienda la National highway traffic safety administration (Nhtsa). Tesla stima che solo l’1% delle 46.096 vetture coinvolte abbia effettivamente un difetto, ma non avendo trovato altre soluzioni dovrà sostituire (a sue spese) i pezzi in questione per sanare il problema. Un’altra brutta tegola per la società leader nella produzione di veicoli elettrici, che nei mesi scorsi aveva già dovuto richiamare altre auto dal mercato e che da inizio anno ha perso in Borsa quasi il 42%.
L’allarme sui mercati e le proteste in concessionaria
Inutile tentare di ridimensionare quel che sta accadendo, per Tesla è un momento di crisi reputazionale «da tornado», ha scritto in una nota agli investitori Dan Ives, direttore della società di investimenti Wedbush e sin qui tra i più tenaci sostenitori di Tesla. Secondo Ives a trarne la lezione dev’essere lo stesso Elon Musk, prima che sia troppo tardi. Qual è il problema? Molto semplicemente, la deve smettere di mescolare ruoli pubblici e privati, sottraendo tempo alla guida delle sue aziende. L’incarico alla guida del Doge – l’ufficio messo in piedi per conto della Casa Bianca per tagliare con l’accetta le spese federali – «sta danneggiando la sua reputazione e le società che guida», affonda il colpo il consulente finanziario. «All’inizio il danno in termini di brand pareva limitato, ma nelle ultime settimane si è allargato a livello globale in quello che chiameremmo un momento di crisi da tornado per Musk e Tesla», scrive per esteso Ives, come riporta il Guardian. A far sentire la loro voce il prossimo 29 marzo saranno anche i consumatori: per quel giorno infatti sono state indette manifestazioni di protesta davanti a 500 showroom dell’azienda in giro per il mondo. Elon Musk deve trovare il modo di rassicurarli, e in fretta.
In copertina: Una protesta contro Elon Musk e le sue Tesla – Decatur, Georgia, Usa, 8 marzo 2025 (EPA/ERIK S. LESSER)