«Ubriachi di gas»: il gruppo Facebook contro il caro-bollette finisce in tribunale con due condanne per diffamazione


Si è concluso il primo grado del processo che ha visto protagoniste Mirella Guzzo e Marisa Grossi, rispettivamente amministratrice e moderatrice del gruppo Facebook riminese «Ubriachi di Gas». Il gruppo era nato nel 2018 per denunciare e condividere i malcontenti suscitati dagli aumenti delle bollette del gas, diventando in poco tempo un punto di riferimento per molti utenti che si sentivano danneggiati dalla situazione. Come riporta Il Resto del Carlino, il tribunale ha condannato le due donne a tre mesi di reclusione per i reati di diffamazione aggravata e turbativa della libertà dell’industria e del commercio, riconoscendole colpevoli di aver arrecato danno all’immagine della società Sgr, fornitrice del gas.
75mila euro di risarcimento
Il processo si è concluso con una condanna, ma anche con una disposizione economica che ha previsto il risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede. In aggiunta, le imputate dovranno corrispondere una provvisionale alle parti civili, tra cui le società del gruppo Sgr e i suoi due amministratori, per un totale di 75mila euro. La sospensione condizionale della pena è subordinata all’adempimento delle obbligazioni civili.
La nascita del gruppo Facebook
Tutto è nato nei primi mesi del 2018, quando le famiglie riminesi si sono trovate a dover fare i conti con bollette del gas particolarmente salate. In risposta, è venuto alla luce il gruppo Ubriachi di Gas, un’iniziativa di protesta che in breve tempo ha raccolto numerosi iscritti, pronti a condividere lamentele e cercare soluzioni pratiche per contrastare i rincari.
La prima denuncia
Ma tra le richieste legittime di chiarimenti, sono emersi anche attacchi violenti e insulti, che hanno oltrepassato il limite. Fu proprio uno di questi attacchi a portare alla prima denuncia. Successivamente, una seconda querela ha aggiunto l’ipotesi di turbativa della libertà dell’industria e del commercio, accusando il gruppo di danneggiare l’attività commerciale dell’azienda Sgr. Le indagini hanno portato a un provvedimento di sequestro preventivo del gruppo Facebook già nel 2019, segnando un primo intervento delle autorità contro ciò che veniva considerato un comportamento illecito.
Le reazioni
Gli amministratori della società Sgr hanno sempre sostenuto che le azioni intraprese dal gruppo Ubriachi di Gas avessero superato i limiti della dialettica e della protesta legittima. «Questa vicenda ha coinvolto un’azienda che ha sempre cercato di promuovere la trasparenza e la disponibilità al dialogo con i propri clienti», hanno dichiarato i responsabili di Sgr. La sentenza ha avuto un forte impatto sulle due imputate, che si sono dichiarate attonite e sgomente.