C’è un nuovo caso che ricorda quello di Al Masri: un altro capo della milizia libica, accusato di crimini contro l’umanità, in Italia


C’era andato lo scorso luglio, in occasione della finale del campionato libico ospitata dall’Italia, a Roma e oggi è tornato nuovamente. Si chiama Abdel Ghani al-Kikli, conosciuto anche come Gheniwa, dal 2021 capo dello Stability Support Apparatus, milizia attiva a terra e a mare, e, scondo quanto riporta Alessia Candito su Repubblica, per l’Onu “ripetutamente coinvolta in violazioni e abusi” e per il dipartimento di Stato Usa responsabile di “crimini contro l’umanità nelle prigioni di Ayn Zarah e Abu Salim”. Stavolta Gheniwa, con alti papaveri del governo libico, inclusi ambasciatori e ministri, ha fatto visita a Adel Juma, ministro libico degli Affari Interni, a metà febbraio ferito in un attentato e in un ospedale romano per le cure.
Le 189 pagine che lo accusano di stupri, torture e omicidi
A differenza di Al Masri, il comandante libico su cui pende un mandato della Cpi, in questo caso, specifica Candito, non si sa se la Corte penale internazionale sia interessata a lui o agli ufficiali che lo accompagnano. Su Gheniwa pende una denuncia di 189 pagine presentata da Ecchr alla Corte penale internazionale, in cui viene accusato di almeno 501 episodi tra torture, stupri, omicidi e sparatorie. Il caso è esploso in queste ore grazie alla segnalazione del dissidente libico Husam El Gomati, uno degli spiati da Paragon. Secondo alcune prime ricostruzioni il gruppo sarebbe arrivato a Fiumicino su un volo privato, atterrato attorno alle 18, ed è andato direttamente in ospedale. A diffondere immagini dell’incontro il gruppo stesso, sui social network.