Andrea Sempio, cosa lo spaventa delle indagini. L’intervista a Quarto Grado: «Mai avuto relazioni con Chiara Poggi. In casa sua molto mio Dna»
«Non c’è mai stata né una relazione né un contatto personale con Chiara, nemmeno una chiamata o un’uscita con amici». Dopo essere stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati, torna a difendersi Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, vittima dell’omicidio di Garlasco nel 2007. In un’intervista rilasciata alla trasmissione di Rete4, Quarto Grado, Sempio ha ribadito la sua presunta estraneità ai fatti, affermando di non aver mai avuto alcun rapporto con la vittima. Sempio ha dichiarato di avere fiducia nelle autorità, e si è augurato che le indagini proseguano. «Non ho nessun peso sulla coscienza, non ho nulla da tenere nascosto, non ho segreti. Sono contento che le autorità vadano a indagare, a scavare il più possibile. Non c’è nulla, guardino tutto, va benissimo. Facciano tutto quello che devono fare, così da chiarire una volta per tutte la mia posizione».
«Frequentavo casa Poggi. Mi aspetto molto Dna»
L’amico di Marco Poggi è tornato nel registro degli indagati in seguito alle analisi disposte sul Dna trovato sotto le unghie della vittima, che potrebbe appartenere a Sempio. Le indagini proseguono per comprendere se il materiale genetico sua effettivamente suo e in caso come sia finito sulle mani di Poggi. «Frequentavo la casa, quindi – ha spiegato il 37enne che all’epoca dei fatti aveva 19 anni – dovessero trovare delle mie tracce, Dna, impronte… frequentavo la casa, cioè ero lì nei giorni precedenti, andavo lì con Marco. Quindi se ci fossero mie tracce, non sarei stupito. Quello che mi dà da pensare è che, adesso, dicano Dna probabilmente da contatto. Però, dico: se fosse Dna da contatto, allora non dovrebbe esserci una parte minima e infinitesimale. Mi aspetterei una quantità sostanziosa, ben evidente».
«Sono spaventato. Mia madre piange»
Sempio ha dichiarato di avere la coscienza pulita, e che se Alberto Stasi – ex fidanzato di Poggi, in carcere per l’omicidio – risultasse innocente, non sarebbe una sua responsabilità. L’amico di Marco Poggi, ha raccontato il suo stato d’animo: «Sono arrabbiato e spaventato, sia per me stesso sia per gli altri. Sono spaventato, ma non dal punto di vista legale, ma dal punto di vista di tutto ciò che la situazione comporta: da mia madre che continua a piangere, al doversi nascondere». Sul rapporto con Marco Poggi ha chiarito che tra loro non ci sono mai stati dubbi o sfiducia: «Ci sentiamo, e lui crede alla mia versione».
