Teorie del complotto: l’arma del delitto
Ma c’è anche chi sostiene che l’arma di Oswold venne posizionata al posto della vera arma dei veri responsabili dell’assassinio di JFK. Tutto nasce da un errore in buonafede del vice-sceriffo Seymour Weitzman che trovò l’arma del delitto assieme a un collega. A una prima occhiata dichiarò nel suo primo rapporto che il fucile trovato nel sesto piano del deposito di libri era una Mauser 7.65 equipaggiato con mirino telescopico. Ma si rivelò essere un Mannlicher–Carcano Mod. 91, così come si vede anche nel filmato del ritrovamento.
Quindi c’è chi ha ricamato sopra sostenendo che l’arma fosse stata sostituita, per ragioni non meglio chiarite. Ma molto più semplicemente il Carcano essendo una variazione del Mauser somiglia parecchio al suo predecessore, tanto che un vice-sceriffo di Dallas poteva legittimamente sbagliarsi a una prima occhiata.

Qui vediamo quella che sarà una figura archetipica che ricorrerà spesso nelle teorie del complotto successive: quella dei cospiratori pasticcioni. Insomma, da un lato avremmo a che fare con una organizzazione potentissima in grado di fare fuori il presidente degli Stati Uniti incastrando un povero innocente. Dall’altro avrebbero disseminato i bossoli corrispondenti a un Carcano, facendo trovare però sulla postazione del cecchino un Mauser.
Il principale testimone a sostenere la tesi del fucile sostituito fu l’ex vice-sceriffo di Dallas Roger Craig. Il quale rilasciò diverse interviste dove fece affermazioni contraddittorie. Per esempio, inizialmente sostenne di non aver riconosciuto subito il modello. Poi successivamente (dopo sette anni dai fatti) affermò di aver letto nel momento del ritrovamento la scritta «Mauser 7.65» sul fucile. Dicitura che su quei modelli non era presente. Prima affermò che l’arma era sul tetto dell’edificio, poi nelle versioni successive il fucile era al sesto piano. Teniamo conto che Craig era l’unico dei presenti a sostenere la versione del fucile sostituito.

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