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Kennedy Files 2025. Cosa sappiamo dei documenti desecretati da Donald Trump

Teorie del complotto: effetto Jet

Arriviamo quindi al terzo proiettile che porterà all’assassinio di KFK, colpendolo irrimediabilmente alla testa. Si è ricamato tantissimo sul modo in cui il Presidente muove la testa, dando l’impressione che un colpo lo abbia colpito da una direzione opposta rispetto al sesto piano del deposito di libri. Abbiamo quindi la prova definitiva della presenza di un secondo cecchino? No, per niente.

Il proiettile provoca l’esplosione della calotta cranica e un conseguente «effetto jet». Questo impatto spinge la testa del Presidente prima in avanti e poi violentemente indietro e a sinistra. La materia cerebrale si distribuisce a 180 gradi dalla ferita, investendo l’autista, Connally, la moglie e il motociclista Bobby Hargis, posizionato a sinistra dell’auto. Questa dispersione di sangue e materia endocranica indica chiaramente una traiettoria del proiettile proveniente da dietro.

Il filmato di Zapruder smentisce l’ipotesi di uno sparo alla tempia, poiché mostra quella destra di Kennedy intatta nei fotogrammi successivi. Radiografie e fotografie autoptiche rivelano che le ossa craniche di Kennedy si sono aperte verso l’esterno. L’analisi delle radiografie del cranio da parte degli esperti delle due commissioni d’inchiesta ha stabilito una direzione precisa dello sciame metallico, compatibile unicamente con uno sparo proveniente da dietro. Non esiste alcuna prova di un cecchino posizionato alla destra dell’automobile presidenziale o in altre posizioni diverse dal sesto piano del deposito di libri. Affermare l’esistenza di un tiratore sulla destra implicherebbe che tutto il materiale disponibile sia stato creato o modificato intenzionalmente.